Mercurio, cromo, arsenico, ossidi di zolfo, polveri fini e ultrafini sono tra i principali inquinanti prodotti dalle centrali a carbone, spesso ben oltre i limiti consentiti, che minacciano salute e ambiente. Ma le alternative ci sono e si chiamano efficienza energetica e energie rinnovabili, dicono medici e ambientalisti insieme.
E’ il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di più la nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori quantità di inquinanti a parità di energia prodotta, oltre ad essere la principale minaccia per il clima del pianeta, visto che le emissioni di CO2 provenienti dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale denunciano insieme WWF Italia, Ordine dei Medici della Provincia di Savona e Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia che hanno organizzato la conferenza nazionale “L’impatto sanitario del carbone – la funzione sociale del medico: promotore di salute e di ambiente” a cui hanno preso parte oggi a Savona medici e cittadini .
Se si chiudessero tutte le centrali elettriche alimentate a carbone in Europa si eviterebbero oltre 18.200 morti ogni anno, si risparmierebbero 2.100.000 giorni di cure farmacologiche e fino a 42,8 miliardi di euro l’anno in costi sanitari, secondo quanto riferito dall’associazione europea Heal – Healt and Enviroment Alliance intervenuta al convegno.
Nel dossier “L’impatto sanitario del carbone – La funzione sociale del medico: promotore di salute e ambiente” distribuito al convegno non mancano i dati sull’impianto di Vado ligure, la cui chiusura (secondo quanto scritto nel Decreto di Sequestro Preventivo dei gruppi a carbone della centrale termoelettrica di Vado Ligure, emesso da parte del Tribunale di Savona in data 11 marzo 2014) eviterebbe ogni anno mediamente: 86 ricoveri complessivi di bambini per patologie respiratorie e asma, 235 ricoveri complessivi di adulti (malattie cardiache più respiratorie) 48 morti tra gli adulti (malattie cardiache più respiratorie).