Il premio Pulitzer americano Jonathan Franzen (“Le correzioni”, “Libertà”), non è nuovo alle battaglie ambientaliste. Appassionato di natura e in particolare di birdwatching, sbarcò tre anni fa in Europa (Italia compresa), per un reportage sul bracconaggio nei Paesi del Mediterraneo. Ne venne fuori (febbraio 2011) il bellissimo articolo “Emptying the skies”, (“Cieli vuoti”) pubblicato sul New Jorker e tradotto in italiano dal settimanale Internazionale.
Franzen venne a Roma negli uffici del WWF, dove intervistò Fulco Pratesi e Patrizia Fantilli, poi andò a conoscere di persona Anna Giordano (colei che ha sconfitto con l’aiuto di tantissimi volontari il bracconaggio sullo Stretto di Messina) in Sicilia, e le Guardie WWF a Salerno. Poi fu la volta di Cipro e Malta, dove Franzen ebbe modo di scoprire con i suoi occhi la realtà assurda del bracconaggio ai danni dei piccoli migratori alati.
Ora è tornato all’azione, scrivendo un accorato appello sulle pagine di Repubblica (domenica 6 luglio) contro la barbara pratica dei richiami vivi usati per la caccia. Proprio in questi giorni, infatti, in Parlamento c’è finalmente l’opportunità di porre fine a questa pratica crudele e antistorica.
Fulco Pratesi ha inviato a Franzen il seguente messaggio: “I più sentiti ringraziamenti, assieme al WWF e a tutti gli uccelli, per il tuo ottimo articolo pubblicato su ‘La Repubblica’. La tua partecipazione rappresenta un grande contributo alla nostra battaglia contro l’uccisione dei piccoli uccelli, specialmente migratori”.
Nei giorni scorsi il WWF ha inviato al al Senato (dove è in discussione il Decreto legge 91/2014 , in cui è inserito l’art.. 16 sui “richiami vivi”) .una serie di osservazioni e proposte di emendamento, per vietare finalmente questa pratica. Per questo obiettivo il WWF collabora con le altre associazioni ambientaliste e animaliste, dalla Lipu alla LAV.