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150.000 firme in difesa del Parco Sirente-Velino

Cresce la mobilitazione contro la proposta di riperimetrazione del Parco Sirente-Velino in Abruzzo che purtroppo è ancora all’ordine del giorno. La seduta del Consiglio Regionale riprenderà oggi proprio con la proposta di legge Ricciuti che forse il Presidente…

Cresce la mobilitazione contro la proposta di riperimetrazione del Parco Sirente-Velino in Abruzzo che purtroppo è ancora all’ordine del giorno. La seduta del Consiglio Regionale riprenderà oggi proprio con la proposta di legge Ricciuti che forse il Presidente del Consiglio Pagano deciderà di rinviare in commissione. Al momento non è chiaro neanche l’atteggiamento del Presidente Chiodi e del resto del centrodestra.
Le Associazioni, riunite a Pescara oggi, fanno appello all’intero Consiglio regionale affinché sia sventato il tentativo del Consigliere Ricciuti di riperimetrare il Parco regionale del Sirente–Velino sottraendo al suo regime di tutela un’area  tra le più belle e preziose del Parco.
La formidabile mobilitazione che ha permesso di toccare quota 150.000 firme di adesione alla petizione lanciata da Animal Amnesty e appoggiata dal WWF e da tutte le associazioni ambientaliste abruzzesi è un segnale importante che la classe politica regionale non deve sottovalutare.
Il sistema parchi della nostra regione è una risorsa che può essere discussa e riformata, ma per essere resa più efficiente ed efficace per gli ambienti che protegge e per le popolazioni che vi abitano, ma mai con procedure poco trasparenti che non coinvolgano tutti gli interessati o a favore di interessi limitati e poco chiari nelle loro finalità. Nessuno di noi scorda che poco più di un anno fa nello stesso Parco, nell’area del Comune di Aielli, si è già proceduto ad un taglio di territorio di circa 90 ettari, purtroppo passato totalmente inosservato. Il risultato immediato è stata una mattanza organizzata da cacciatori giunti da fuori area  talmente vergognosa che la locale ATC (l’associazione dei cacciatori locali) intervenne per ripristinare il divieto di caccia nella zona. A questo scempio, pochi mesi dopo, è seguita la costruzione, senza la prescritta valutazione d’Incidenza ambientale,di una strada rovinosa sul piano ambientale e paesaggistico e di nessuna utilità pratica, se non quella di favorire il bracconaggio.

È questo il destino che vogliamo riservare ad una parte dei Piani di Pezza o alla Terranera? Aree di assoluta importanza naturalistica e paesaggistica, inserite, nella Rete di Natura 2000, cioè nell’elenco delle aree di maggior valore naturalistico d’Europa, che gli Stati membri dell’Unione Europea sono tenuti a tutelare adeguatamente.La Comunità europea ha finanziato progetti di miglioramento ambientale e per consentire gli spostamenti indisturbati della grande fauna del nostro sistema di aree protette tra cui spicca l’orso marsicano animale simbolo della nostra regione ed in grave pericolo di estinzione.Che senso hanno gli impegni presi in suo favore verbalmente dalla Regione Abruzzo con il Ministro Orlando in un paio di recentissime riunioni tenutesi al Ministero dell’Ambiente se questi impegni vengono nei fatti poi disattesi?

Si approvi invece il piano del Parco regionale atteso da quasi vent’anni, con una corretta zonizzazione che regolamenti e permetta le attività produttive e tradizionali dei luoghi con efficienza e flessibilità senza inutili e vessatori vincoli che poi nemmeno il parco sa come far rispettare e si concentrino le attività di conservazione, ricerca scientifica, rinaturalizzazione e vigilanza nelle aree critiche e di maggior valenzanaturalistica. Ma per far questo deve finire la stagione delle riperimetrazioni e dei tagli arbitrari e clientelari. La mobilitazione di questi giorni dimostra che c’è un’opinione pubblica vigile e cosciente dell’importanza di difendere l’Abruzzo, regione verde d’Europa. Sta ora alla classe politica regionale prenderne atto e comportarsi di conseguenza.
Oggi le associazioni saranno a L’Aquila per un presidio in difesa del Parco Sirente Velino a partire dalle ore 10 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Prima che cominci la seduta verranno onsegnate le firme al Presidente della Regione, Gianni Chiodi.

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