Ultimo round ai campi di volontariato WWF per l’orso bruno marsicano, specie simbolo dei nostri boschi, oggi a serio rischio di estinzione con appena 45/60 individui rimasti in tutto l’Appennino.
Nelle scorse settimane, decine di volontari provenienti da tutta Italia hanno potato, ripulito, recuperato oltre 300 piante di meli, meli cotogni, ciliegi, cornioli – un tempo coltivati ma oggi coperti di rovi e vegetazione selvatica – nei boschi abruzzesi della Valle del Giovenco, in Valle Roveto, Lecce dei Marsi e Villavallelonga.
Dall’8 al 17 novembre sarà la volta della Valle del Sagittario, dove i volontari, ospiti all’Oasi WWF Gole del Sagittario presso Anversa degli Abruzzi (AQ), daranno nuova vita agli alberi da frutto, di cui l’orso è ghiotto, insieme a potatori professionisti e agli esperti del WWF Abruzzo.
Il progetto, realizzato dal WWF insieme a COOP Distretto Tirrenico grazie ai proventi dell’album di card collezionabili “Salva il tuo Pianeta”, ha l’obiettivo di garantire all’orso una fonte alternativa di cibo evitando che si avvicini a coltivazioni, allevamenti, centri abitati, per dimostrare che la convivenza tra l’uomo e questo carismatico predatore è possibile.
L’Orso bruno marsicano rappresenta uno degli animali più minacciati del nostro inestimabile patrimonio di biodiversità. Con una popolazione stimata sui 45/60 individui in tutto l’Appennino centrale è uno dei nostri gioielli a più serio rischio di estinzione. Purtroppo la mortalità causata dall’uomo, con investimenti stradali, bracconaggio e avvelenamento, è troppo elevata, e va tragicamente a sommarsi a quella naturale. Per salvare questa popolazione unica ed irripetibile servono interventi concreti e straordinari da troppo tempo promessi dalle diverse istituzioni coinvolte ma fermi sulla carta. Non c’è tempo da perdere.
“L’orso bruno marsicano è un tesoro prezioso, ma con pochi decine di individui rimasti è drammaticamente in pericolo. Dobbiamo fare di tutto per proteggerlo e tutelare il suo habitat, favorendo la sua convivenza con le attività umane soprattutto in quei territori che da sempre condividiamo con lui. Recuperare gli antichi alberi da frutto sommersi dai rovi o installare recinzioni elettrificate per proteggere gli allevamenti sono interventi semplici, ma possono aiutare in concreto il nostro rapporto con l’orso. Farlo insieme ai volontari significa avvicinare giovani e nuovi amici alla sua causa, perché tutti insieme possiamo conservare questo ‘testimonial’ delle nostre montagne e dei nostri boschi, con l’auspicio che le istituzioni facciano al più presto, e con la dovuta serietà, la loro parte – ha detto Dante Caserta, presidente del WWF Italia.
Il WWF è in prima fila per la tutela della specie, partecipando agli impegni sottoscritti con il PATOM (Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso bruno Marsicano), promuovendo nell’ambito del LIFE Arctosdiverse attività che possano facilitare la convivenza con questo animale e coinvolgendo i cittadini in iniziative speciali e campagne di raccolta fondi per supportare progetti specifici, per esempio attraverso l’adozione simbolica della specie su www.wwf.it/adozioni. Ma servono interventi puntuali e urgenti, e tutte le istituzioni coinvolte nella gestione del territorio devono responsabilizzarsi perché la loro inerzia non condanni questo animale all’oblio.
“Oggi le Autorità devono inserire una nuova marcia, per procedere più speditamente alla corretta gestione dell’attività venatoria nelle aree più importanti per l’orso, alla messa in sicurezza delle strade per evitare gli impatti con le auto, alla pianificazione di interventi di prevenzione per evitare predazioni, alla corretta gestione delle attività di pascolo e al controllo sanitario più capillare per quelle patologie pericolose per la specie e non in ultimo alla creazione dell’Area Contigua del ParcoNazionale Abruzzo, Lazio e Molise, che da troppo tempo aspettiamo in particolare dalla Regione Abruzzo – continua Caserta, presidente del WWF Italia – Siamo stati felici di aver trovato in COOP un nuovo partner per la sfida lanciata quest’anno e speriamo che questo lavoro congiunto possa continuare anche in futuro, come in questi giorni ci stanno chiedendo anche le comunità locali interessate.”
Sulle bellissime montagne abruzzesi vi sono migliaia di piante di ciliegi, ciliegi canini, meli, meli cotogni, cornioli, peri che un tempo venivano coltivati anche in quota e che oggi sono spesso sommersi da rovi e coperti di specie lianose. Con il contributo COOP abbiamo interessato le quattro principali valli dell’area settentrionale dell’area dell’orso, la valle del Giovenco, la valle Roveto, la Vallelonga e, infine, le Gole del Sagittario, dove insiste anche l’omonima Oasi del WWF gestita da oltre 20 anni e di fondamentale importanza per l’orso.
Ad oggi, grazie al duro lavoro dei volontari guidati dai capicampo WWF e da esperti potatori del luogo, sono state recuperate circa 300 piante in 5 comuni dell’aquilano, Civitella Roveto, Civita d’Antino, Lecce dei Marsi, Ortona dei Marsi e San Sebastiano di Bisegna; la stragrande maggioranza sono meli e ciliegi canini. Con il campo all’Oasi WWF delle Gole del Sagittario, che partirà l’8 e finirà il 17 novembre, contiamo di superare le 400 piante, creando un consenso sempre maggiore sul territorio per la tutela della specie. Oltre a dare nuova vita agli alberi da frutto, i volontari hanno anche installato recinti elettrificati per proteggere gli allevamenti dalle incursioni dell’orso in cerca di cibo.
“Siamo molto contenti della risposta delle comunità locali e dei diversi sindaci, che si sono dimostrati entusiasti per questo intervento, collaborando e sostenendo i volontari provenienti da tutta Italia per tutelare la specie simbolo dell’Abruzzo – conclude Dante Caserta, presidente del WWF Italia – Ci auguriamo che a questa attività di volontariato faccia eco una seria risposta da parte del Ministero dell’Ambiente e delle Istituzioni locali per rilanciare il PATOM, rafforzare e far proseguire quello che sta facendo il progetto LIFE Arctos e mettere le basi per nuovi e concreti interventi. Non possiamo permettere che l’Orso bruno marsicano si estingua, le generazioni future non ce lo perdonerebbero mai.”
Il progetto di recupero dei frutteti abbandonati dell’Abruzzo è stato reso possibile grazie all’operazione “Salva il tuo Pianeta”, l’album di card collezionabili nato dalla collaborazione tra WWF e Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. Acquistando l’album, dedicato agli animali di tutto il mondo, i clienti Coop hanno donato 50 centesimi al “Progetto Orso” realizzato nell’Appennino Centrale, che ospita l’ultima popolazione di orso bruno marsicano e che abbraccia quattro regioni: Abruzzo, Lazio, Marche e Molise. L’iniziativa Salva il Tuo Pianeta è stata un’operazione di grande successo che ha saputo sensibilizzare sui temi ambientali in modo capillare. Coop ha contribuito anche a declinare queste tematiche in strumenti didattici per le scuole con la realizzazione di Lezioni per le Lavagne Interattive Multimediali che sono state messe gratuitamente a disposizione degli insegnanti.
Per sostenere i progetti WWF per l’orso bruno marsicano, è possibile adottare simbolicamente la specie sul sito www.wwf.it/adozioni e dare il proprio contributo per interventi concreti come l’installazione di recinzioni elettrificate o il recupero di frutteti abbandonati.