Via dei Fori Imperiali in festa per “un’Italia Rinnovabile”. Sono tantissimi gli stand che da questa mattina, e fino alle 8 di sera, accolgono migliaia di cittadini curiosi di conoscere le potenzialità delle fonti di energia pulita, i passi compiuti nel loro impiego e le possibilità di riscontro immediato nella vita di tutti i giorni. Ma ci sono anche spazi di associazioni e aziende agricole che contribuiscono alla mitigazione dei cambiamenti climatici, organizzazioni e comitati impegnati per una mobilità nuova, laboratori per adulti e bambini dov’è possibile sperimentare una gestione delle risorse innovativa e a basso impatto ambientale.
La giornata di mobilitazione e di festa dedicata all’innovazione sostenibile è promossa da oltre 50 associazioni e ha ricevuto migliaia di adesioni tra cui quelle di oltre 200 Comuni. Un’occasione per condividere idee e proposte sul futuro energetico del nostro Paese. “Un futuro che deve essere incentrato su fonti rinnovabili e efficienza – spiegano gli organizzatori della manifestazione – nell’interesse dell’Italia e di tutti i cittadini, anche perché è l’unica prospettiva di sviluppo che, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili, permette di fermare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace”.
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Ascolta l’appello di Tasneem Essop (Head of Low Carbon Frameworks Program WWF Internazionale – Global Climate and Energy Initiative)
Da qui la volontà di costruire un’alleanza di associazioni, imprese, organizzazioni sociali che dia voce a questa domanda di cambiamento condivisa dalla larga maggioranza dei cittadini italiani.
“Vogliamo un Paese che sappia pensare al futuro e porsi obiettivi ambiziosi, in ambito nazionale ed europeo con target obbligatori su rinnovabili ed efficienza, emissioni di CO2 al 2030 – proseguono i promotori della mobilitazione per un’Italia rinnovabile -. La rivoluzione energetica iniziata in questi anni deve continuare e contribuire a innovare tutti i settori, per creare nuove opportunità e lavoro. Gli oltre 600mila impianti distribuiti nel nostro Paese, in questi mesi del 2013 hanno permesso di soddisfare il 35% dei fabbisogni elettrici, contro il 15% del 2005, e dobbiamo continuare in questa direzione”.
“Italia rinnovabile” è la prima tappa di una mobilitazione che continuerà in tutta Italia per dare forza a questa domanda di cambiamento e convincere Governo e Parlamento a scegliere questa strada abbandonando il carbone, le trivellazioni alla ricerca di petrolio, scelte che penalizzano il paese (in termini di emissioni di CO2, salute e qualità ambientale), marginalizzano l’Italia e ne mantengono la dipendenza dall’estero. La sfida passa per alcune scelte coraggiose capaci di accompagnare un’innovazione diffusa sul territorio e di creare opportunità di risparmio energetico e in bolletta: liberare l’autoproduzione da fonti rinnovabili, cancellare miliardi di euro di sussidi alle fonti fossili dalle bollette, liberare da criminalità e appetiti mafiosi il settore delle rinnovabili, creare finalmente le condizioni per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Ecco il decalogo delle scelte indispensabili presentato a ‘Italia Rinnovabile’:
1 Cambiare il meccanismo di scambio sul posto dell’energia elettrica, per offrire una opportunità per tutti gli impianti da fonti rinnovabili e in cogenerazione ad alto rendimento, di scambiare energia con la rete in alternativa agli incentivi.
2 Introdurre la possibilità per l’energia termica ed elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili fino a 5 MW e in cogenerazione ad alto rendimento, che non beneficiano di incentivi, di poter essere venduta attraverso contratti di vendita diretta tra privati o a soci di cooperative o a utenze condominiali sulla base di accordi bilaterali nel rispetto delle condizioni di sicurezza e stabilità del servizio e che possa essere distribuita attraversi reti di distribuzione private o utilizzando le reti di distribuzione esistenti.
3 Eliminare tutti i sussidi diretti e indiretti per le fonti fossili, attraverso un intervento sulle bollette che elimini tutte le voci legate a fonti “assimilate”, rimborsi per centrali inquinanti di riserva o nelle isole minori, oneri impropri e vantaggi per i grandi consumatori che devono essere sostituiti con incentivi per gli interventi di efficienza energetica.
4 Introdurre una carbon tax sulla produzione termoelettrica, che spinga innovazione e concorrenza nell’offerta elettrica, premiando l’efficienza in termini di emissioni di CO2. Attraverso un intervento sull’accisa da differenziare sulla base delle emissioni di CO2 prodotte dagli impianti si potrebbe spingere questa prospettiva. Una politica di questo tipo si integra con il sistema ETS per spingere sull’innovazione e soprattutto permetterebbe di premiare le produzioni più efficienti (come le centrali a gas a discapito di quelle a carbone o a olio combustibile) generando nuove risorse.
5 Riformare le regole delle tariffe biorarie per gli utenti domestici. Per tornare a condizioni di reale vantaggio per coloro che riducono i consumi nei periodi della giornata di picco dei consumi.
6 Rivedere la normativa che riguarda regole di approvazione dei progetti da fonti rinnovabili per uscire da una situazione di totale incertezza che non offre alcuna garanzia di trasparenza e informazione per i territori coinvolti e neanche per gli imprenditori onesti.
7 Reintrodurre un sistema di incentivi in conto energia per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici. La cancellazione di questo incentivo ha infatti tolto a famiglie e imprese una speranza fondamentale di rimuovere dai tetti una fibra letale.
8 Introdurre come in Germania un sistema di incentivi per le famiglie e le piccole e medie imprese per impianti fotovoltaici integrati con sistemi di accumulo vincolati a contratti di net-metering programmato con almeno il 60% della produzione in autoconsumo.
9 Creare condizioni di vantaggio per tutti gli interventi di riqualificazione energetica e statica del patrimonio edilizio. Rendendo permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche del patrimonio edilizio, allargandole alla messa in sicurezza antisismica e differenziandole rispetto al contributo apportato in termini di riduzione dei consumi energetici, utilizzando la leva dei fondi strutturali 2014-2020.
10 Approvare delle specifiche regole per la realizzazione degli impianti eolici offshore, per uscire da una situazione di conflitti e polemiche per la totale assenza di qualsiasi riferimento per la valutazione degli impianti e il coinvolgimento del territorio.
La manifestazione “Mobilitiamoci per un’Italia Rinnovabile” è promossa da Legambiente, Wwf, Greenpeace, Kyoto Club.
Hanno aderito Aiab, Acli, Aiel, Arci, Anev, Anter, Assieme, Assorinnovabili, Ater, Cepes, Chimica Verde, Cia, Cib, Cna, Cobat, Cts, Energia felice, Fairtrade Italia, Federparchi, Fiom, Focsiv, Fondazione campagna amica, Fondazione con il sud, Fondazione Symbola, Forum terzo settore, Giga, Itabia, Key energy, Konsumer Italia, Libera, Lunga marcia per l’Aquila, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Movimento tellurico, Msa, Pro natura, Rete della conoscenza, Rete mobilità nuova, Roma Natura, Rurener Italia, #salvaiciclisti, Si alle rinnovabili No al nucleare, Solarexpo-The innovation cloud, Touring club italiano, Uisp. Con il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio. Qualenergia.it e Rinnovabili.it sono i media partner di “Mobilitiamoci per un’Italia Rinnovabile”.