Nature Restoration Law, la guida delle associazioni

In vista dei sei mesi di entrata in vigore della legge pubblicata la guida che contiene le raccomandazioni delle associazioni europee

“La redazione di Piani nazionali di ripristino coerenti e ambiziosi è di importanza fondamentale per un’attuazione di successo del Regolamento sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), approvato nel 2024 dall’Unione europea”. Lo affermano Lipu, Legambiente, Pro Natura e WWF Italia che in vista dell’anniversario dei sei mesi di entrata in vigore della legge il prossimo 18 febbraio, hanno tradotto in italiano le raccomandazioni elaborate a livello europeo da BirdLife International, ClientEarth, EEB (European Environmental Bureau) e WWF EPO, associazioni che si sono fortemente impegnate con la campagna europea #RestoreNature nel percorso di approvazione di questo regolamento. 

Il rapporto, disponibile sui siti delle associazioni, fornisce spunti e indicazioni per orientarsi tra le disposizioni della legge concentrandosi sulla preparazione, la stesura e la finalizzazione dei Piani nazionali di ripristino (PNR), descrivendo nel dettaglio, come previsto dalla legge, le modalità per raggiungere gli obiettivi e fissare gli obblighi. 

“La legge sul ripristino della natura – sottolineano le associazioni – ha un enorme potenziale per riportare in Europa parte della natura perduta, per proteggerci da eventi meteorologici estremi e per affrontare la crisi della biodiversità e del clima. Ma è anche uno strumento di crescita economica che aiuterà settori che da anni vivono situazioni di crisi come quello agricolo”. Il documento, dal titolo Nature Restoration Law: Raccomandazioni per la redazione di ambiziosi piani nazionali di ripristino della natura punta anche a dare un’informazione puntuale e dettagliata a tutti coloro i quali vogliono approfondire i contenuti della legge e comprendere il contributo che può essere offerto a questo importante processo. 

Il percorso di definizione del Piano dovrà essere condiviso con i portatori di interesse e con questo documento le quattro associazioni italiane vogliono dare il loro primo contributo fattivo. “Auspichiamo che le istituzioni che si occuperanno della redazione del Piano, ad iniziare dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, costruiscano un percorso davvero partecipato – concludono le associazioni – Questo provvedimento potrà davvero cambiare in meglio il nostro futuro e quello del Pianeta se sapremo sfruttare al meglio le opportunità che ci offre”. 

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