Il recente episodio avvenuto a Scanno nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ricorda a tutti come la confidenza di alcuni orsi marsicani, come l’orsa Gemma che si avvicina molto alle abitazioni, sia una realtà ben nota ma dovuta a una situazione peculiare proprio di questo territorio e ad alcune cattive abitudini che l’uomo stesso ha .
Per affrontare la situazione è stato messo in atto con il progetto europeo LIFE Arctos http://www.life-arctos.it/home.html una serie di misure per la dissuasione che mira a’ricondizionare’ questo animale per allontanarlo dai centri abitati, con una serie di interventi che vanno dall’utilizzo di rumori e luci fino a incruenti ma efficaci proiettili di gomma. Pratiche queste che possono essere messe in atto solo se la situazione lo consente, cosa difficile in questo caso specifico visto che la comunità locale da una parte a volte urla contro la ‘pericolosità’ di questi animali ma dall’altra molti giovani del paese passano le nottate a inseguire l’orso e a pedinarlo condizionandone così il comportamento e gli spostamenti.
Questi comportamenti inoltre non consentono di lavorare in sicurezza e con quella necessaria efficacia proprio al personale del Parco e del Corpo Forestale dello Stato preposto al controllo e alla dissuasione nell’ambito del progetto LIFE Arctos.
Non si può inoltre negare che la presenza di conigliere, orti, pollai e altre risorse trofiche appetibili in mezzo al paese, che inoltre non si sa come possano essere tutti urbanisticamente autorizzati, crei una situazione ancora più complicata e di difficile di intervento anche per la sistemazione e la corretta utilizzazione delle opere di prevenzione, come i recinti elettrificati.
In particolare ciò è molto evidente a Scanno dove quindi il WWF chiede venga promosso un costruttivo e urgente momento di confronto con le autorità partendo dal Sindaco, dal Parco Nazionale, le autorità di Polizia e i rappresentanti di allevatori e agricoltori e ambientalisti affinchè si possano cercare soluzioni.