La legge regionale mette le basi per l’aumento dei cacciatori nelle aree contigue delle aree protette.
Un provvedimento della regione Piemonte sulle aree contigue, cioè sulle aree di raccordo tra le aree protette e il territorio in cui è possibile cacciare, ha messo le basi per aumentare il numero di cacciatori nella regione.
La giunta Cota ha annullato il diritto di attività venatoria solo ai residenti dei comuni dell’area protetta e dell’area contigua, lo ha fatto con alcune disposizioni della legge regionale del 25 giugno 2013, “Disposizioni in materia di aree contigue alle aree protette”. In pratica ha aperto le porte a un’aumento del numero dei cacciatori provenienti dal di fuori dei confini delle aree protette.
Il WWF segnala che alcune di queste disposizioni sono costituzionalmente illegittime, perché in contrasto con i principi fondamentali fissati dalla normativa statale, compresa quella in materia di tutela dell’ambiente e degli ecosistemi.
Progressivamente il Piemonte “ha perso il primato della Regione italiana più virtuosa nella conservazione della natura, e con questa Giunta si sta ampiamente meritando il primato per le peggiori politiche di tutela dell’ambiente” dichiara Stefano Bechis, Presidente del WWF Piemonte.
Per questo WWF e altre associazioni ambientaliste chiedono che il Governo impugni la Legge Regionale piemontese n. 11/2013 presso la Corte Costituzionale, ai sensi dell’ articolo 127, comma primo, della Costituzione italiana. Alcune disposizioni in materia di aree contigue alle aree protette appaiono costituzionalmente illegittime.
