L’Abruzzo è maglia nera per la qualità delle acque di balneazione, secondo il Ministero per la Salute
Il rapporto del Ministero per la Salute Lorenzin dà la maglia nera per le acque di balneazione all’Abruzzo.
Per il WWF Abruzzo, la situazione delle acque in Abruzzo è critica a causa della mala gestione del settore acque e territorio. I fiumi sono ridotti a fogne e la coste e quasi completamente urbanizzata. L’attuale Piano Regionale di Tutela delle acque in Abruzzo è inaccettabile e rimanda il risanamento dei fiumi al 2027, mentre la normativa europea “Acque” prevederebbe invece il raggiungimento dello stato “buono” delle loro acque entro il 2015, e andrebbe quindi modificato prima dell’approvazione definitiva,
Augusto De Sanctis, referente acque WWF dichiara “L’Abruzzo del turismo balneare si presenta con questi dati sconfortanti sul palcoscenico nazionale, frutto di una gestione scriteriata del territorio e dell’incredibile situazione dei fondi connessi alla gestione delle acque.” Depuratori abbandonati o mal-funzionanti, investimenti mancati e aziende che gestiscono la depurazione in rosso: un contesto che penalizza l’economia concretamente.
Secondo il WWF Abruzzo balneatori e albergatori devono interessarsi alla questione delle acque, considerano che si destinano oltre 500 milioni di euro per realizzare l’inutile strada pedemontana Abruzzo-Marche e 1/10 di queste risorse alla depurazione.