Nel mese che il WWF dedica alla lotta al cambiamento climatico e alla mobilitazione globale per il futuro sostenibile, in vista dell’Ora della Terra il 23 marzo, il WWF Italia e il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) siglano un accordo mirato al rafforzamento e alla divulgazione della conoscenza scientifica sui cambiamenti globali e sui cambiamenti climatici: gli esperti del WWF e del CMCC, ritenuto tra i 100 think tank globali più influenti secondo il rapporto 2012 “Global Go To Think Tank Report” dell’Università della Pennsylvania, collaboreranno per dare massimo risalto ai grandi rapporti internazionali su questi temi e alla loro corretta divulgazione , nel monitorare le Oasi WWF per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, nel realizzare specifici studi e iniziative di educazione e formazione. Un accordo particolarmente significativo in quest’anno che vedrà il rilascio del primo volume del nuovo quinto rapporto dell’Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC).
“Il cambiamento climatico rappresenta la punta dell’iceberg dei grandi cambiamenti ambientali globali che stanno verificandosi sul nostro pianeta a ritmi e intensità sempre più gravi – ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – In questa situazione diventa fondamentale una corretta diffusione delle conoscenze scientifiche sugli effetti dei cambiamenti globali che l’intervento umano produce sui sistemi naturali, perché solo da questa corretta conoscenza può prendere avvio la trasformazione delle nostre società necessaria per invertire la rotta e garantire un futuro sano alla vita sul pianeta e al loro benessere.”
L’accordo è stato siglato a Roma, mentre a Singapore il WWF lanciava a livello internazionale l’avvicinamento all’Ora della Terra, Earth Hour 2013, la più grande mobilitazione globale per il pianeta, che il 23 marzo darà il via alla simbolica maratona di buio planetaria attraverso i luoghi simbolo di sette continenti, ma che quest’anno più che mai vuole essere uno strumento concreto per cambiare le sorti del mondo dando avvio a un futuro più sostenibile. Un obiettivo possibile, come testimoniano i risultati record raggiunti nell’edizione 2012 e oggi raccontati a livello internazionale.
Grazie alle 10.000 sfide globali per il pianeta lanciate l’anno scorso sulla piattaforma “I will if you will, Io farò se tu farai” approdata in questi giorni anche in Italia, più di 4,6 milioni di persone, istituzioni, imprese, sono state coinvolte in concreti cambiamenti dei propri stili di vita ma anche in grandi traguardi per la conservazione della natura: lo scorso dicembre il parlamento russo ha approvato un’attesissima legge per proteggere i mari del Paese dall’inquinamento da petrolio, grazie all’adesione di 120.000 persone all’iniziativa, e oggi il WWF Russia punta a raccogliere più di 100.000 firme per la modifica della legislazione forestale, per tutelare un’area pari al doppio della Francia. Negli Stati Uniti, la partecipazione di 35.000 ragazze scout al progetto Save Energy per Earth Hour, ha consentito l’installazione di 132.141 lampadine a risparmio energetico in tutto il Paese, riuscendo a eliminare ben 75.392.654 libbre (oltre 34.000 tonnellate) di emissioni di CO2, pari alla quantità di CO2 che potrebbe essere eliminata piantando 7.286 ettari di alberi all’anno. In Uganda, dove ogni mese vengono distrutti 6.000 ettari di foreste, il WWF ha individuato circa 2.700 ettari di terreni degradati e lancia la sfida di piantarvi 500.000 alberi autoctoni. Mentre la sfida dell’America Latina punta a far approvare un disegno di legge per rendere Banco Burwood la più grande Area Marina Protetta (MPA) del Paese. In Libia, grazie all’attivazione di due adolescenti, Earth Hour è il primo movimento ambientale nel Paese dopo la guerra civile.
In Italia la piattaforma I will if you will, inaugurata dalle divertenti sfide di Lillo&Greg, ha già raccolto decine di adesioni nei tre ambiti dell’energia, della mobilità e dell’alimentazione sostenibili che maggiormente impattano sulle nostre vite quotidiane. Da oggi è online anche la sfida del neo-commissario Rex l’attore Ettore Bassi, protagonista della nuova serie del commissario Rex, che ha promesso di abbassare il riscaldamento della propria casa.
E intanto cresce la squadra di testimonial che si sono appassionati alla mobilitazione mondiale e anche quest’anno chiedono ai loro fan di partecipare: a partire dal neo-vincitore del Festival di Sanremo Marco Mengoni, all’intramontabile campione Francesco Totti, passando per il campione olimpico Massimiliano Rosolino, Elisa, Niccolò Fabi, il biker Vittorio Brumotti, Francesco Facchinetti, Beppe Braida, Paola Saluzzi, Antonello Dose e Marco Presta, la Nazionale italiana di Rugby, i Tetes de Bois. A loro si aggiunge quest’anno lo chef Alessandro Borghese che in questi mesi ha intrapreso la nuova avventura di coltivare un orto urbano in terrazzo insieme a WWF e Grow the Planet.
“I grandi risultati ottenuti dall’Ora della Terra in tutto il mondo sono la dimostrazione del potere di un’azione collettiva fatta di centinaia di milioni di persone che si uniscono in un movimento globale per cambiare il mondo – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia – Di fronte alla minaccia di un futuro insostenibile, la partecipazione e la concretezza degli impegni presi sono importanti punti di forza per arrivare a reali traguardi ambientali, grandi o piccoli che siano. E la linfa vitale della comunità globale di Earth Hour sono le persone, di tutti i ceti sociali, di tutte le nazioni del mondo, che hanno dimostrato come, se si crede in qualcosa, è possibile ottenere cose impensabili. Nel 2013, Earth Hour non è più soltanto un evento annuale, ma un movimento continuo che guida azioni reali per cambiare il mondo in cui viviamo”.
Dal 2007, quando 2.2 milioni di persone hanno partecipato al primo Earth Hour a Sydney, in Australia, Earth Hour si è ingrandito enormemente toccando oltre 7.000 città in 152 Paesi in sette continenti. In Italia sono più di 70 i Comuni italiani ad avere già confermato la propria adesione: oltre alla prima volta della basilica di San Francesco ad Assisi, si spegneranno monumenti simbolo come la Mole Antonelliana, il Teatro alla Scala di Milano, Piazza del Plebiscito a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, Palazzo Vecchio Ponte Vecchio e Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze, le mura di Lucca, la Fontana Maggiore di Perugia, la Torre dell’Elefante di Cagliari, la statua di Garibaldi a Trapani, i ponti di Calatrava a Reggio Emilia, mentre il piccolo comune di Cenate di Sotto (BG) spegne tutte le luci del centro per 10 minuti.
E intanto sul web si continua a votare per il City Challenge concorso internazionale per premiare i migliori Piani e programmi per il Clima e l’Energia che possono avviare azioni innovative sul fronte del cambiamento climatico. Il concorso ha coinvolto Canada, India, Norvegia, Svezia, USA e Italia e vede il Comune di Forlì e la Provincia di Siena tra le 17 candidate a diventare capitale “Earth Hour 2013” in virtù dei loro piani per il clima e l’energia. Si vota per il People’s Choice o caricando le foto delle città preferite su Instagram #peopleschoice.
I vincitori saranno proclamati il 19 marzo in una cerimonia ufficiale in Svezia.
Ma il tam tam delle adesioni è appena incominciato. Per tutti i cittadini, le istituzioni, le organizzazioni, le imprese che vogliono far parte della più grande mobilitazione per il pianeta, lanciare la propria sfida, accettare una delle sfide promosse in tutto il mondo, basta andare su www.wwf.it/oradellaterra. Da seguire anche sui social sulla pagina http://www.facebook.com/wwfitalia e su Twitter seguendo @wwfitalia e #oradellaterra.
I PARTNER
L’iniziativa si svolge con il Patrocinio di Roma Capitale e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Il WWF sta coinvolgendo i Comuni di tutta Italia grazie alla collaborazione di Alpine Pearls, Associazione Borghi Autentici d’Italia, Associazione Comuni Virtuosi e Coordinamento Agende 21 Locali Italiane. E quest’anno anche AGESCI, l’associazione delle guide e scout cattolici italiani, e AIESEC, l’organizzazione di studenti universitari più grande al mondo che si occupa di mobilità internazionale giovanile, saranno al fianco del WWF per coinvolgere i giovani nelle sfide globali per il pianeta.