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Il buco dell'ozono si sta restringendo grazie all'alleanza tra scienza e diplomazia

Ora servono coraggio e lungimiranza per accelerare la transizione ecologica attraverso il rafforzamento della centralità dell'ambiente e della scienza nell'agenda diplomatica dei prossimi anni

Una buona notizia che dimostra che, con il supporto fondamentale della scienza, il multilateralismo e il dialogo tra popoli possono portare risultati concreti e tangibili per il benessere del Pianeta e delle persone. Così il WWF Italia commenta lo studio guidato da Peidong Wang dell’Istituto di Tecnologia del Massachussetts e pubblicato su Nature. Il report ha rilevato come il buco dell’ozono si stia richiudendo grazie alla riduzione dei Cfc, i gas clorofluorocarburi usati anche come refrigeranti nei vecchi frigoriferi, messi al bando nel 1987.

In un contesto geopolitico segnato da grandi incertezze per l’agenda diplomatica globale e dall’allarmante diffusione del negazionismo climatico, la COP16 biodiversità di Roma, che si è chiusa con successo qualche giorno fa, ha ulteriormente confermato che alle sfide globali poste dalla crisi ambientale si risponde con soluzioni condivise da Stati e popoli. Ora servono coraggio e lungimiranza per accelerare la transizione ecologica attraverso il rafforzamento della centralità dell’ambiente e della scienza nell’agenda diplomatica dei prossimi anni: solo investendo in soluzioni sostenibili e adottando comportamenti responsabili a livello collettivo ed individuale possiamo contrastare le sfide ambientali, dal cambiamento climatico alla perdita della biodiversità. Solo così possiamo garantire un futuro sicuro e vivibile per le generazioni future.

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