Presentato il nuovo studio WWF-SERI sull’impatto dei mercati sulle risorse naturali Caffè, cotone, carta e olio di palma “costano” all’ambiente un totale di mezza tonnellata/anno di risorse per ogni italiano
In 30 anni + 65% di risorse naturali prelevate, con 35 aree prioritarie minacciate.
Lo studio ‘Market Transformation – Sostenibilità e mercati delle risorse primarie’, realizzato da WWF e Sustainable Europe Research Institute (SERI) in vista del summit mondiale sullo sviluppo sostenibile ‘Rio+20’, analizza la pressione esercitata dai mercati globali sulle risorse naturali, con un focus specifico su quattro “commodities” prioritarie per il mercato italiano (caffè, cotone, carta e olio di palma), proponendo soluzioni concrete per costruire un mercato ‘meno insostenibile’.
Lo studio, realizzato con il supporto di UniCredit, che ha avviato un percorso sul tema della sostenibilità ambientale anche attraverso l’integrazione della valutazione dei rischi ambientali nelle proprie politiche di credito, è stato presentato il 23 febbraio a Roma da Gianfranco Bologna, direttore scientifico WWF Italia, Helen Van Hoeven, direttore Market Transformation Initiative WWF International.
Secondo il rapporto WWF-SERI, dal 1980 al 2007 l’estrazione di risorse vergini a livello globale è passata da 15 miliardi di tonnellate a oltre 20 miliardi tonnellate annue con 35 aree prioritarie per la tutela della biodiversità individuate dal WWF (vedi mappa), dal Mediterraneo al Bacino del Congo, dai Mari Antartici ai Mari dell’Artico fino alle Galapagos, minacciate progressivamente da attività produttive, quali allevamenti e colture estensive, sovrasfruttamento degli stock ittici e acquacoltura.