L’ABC DELLA SPECIE
Il gorilla è un animale massiccio con petto e spalle ampi, grandi mani, avambracci molto più corti della parte superiore del braccio. La faccia è nera e senza peli, con occhi piccoli e vicini tra loro e grandi narici prominenti. Un maschio adulto raggiunge i 140-185 cm di altezza e i 200 kg di peso. La pelliccia è folta e più lunga nel gorilla di montagna, mentre più rada e corta in pianura. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a 7-8 anni, ma iniziano a riprodursi solo alcuni anni più tardi. I maschi maturano invece più tardi e raramente si riproducono prima di aver raggiunto i 15-20 anni di età. Le cure parentali sono molto lunghe e una femmina è in grado di allevare un solo piccolo ogni 4 anni. Una femmina quindi, in tutta la sua vita dà alla luce solo 2 -6 piccoli.
I gorilla sono prevalentemente vegetariani, si nutrono di steli, germogli di bambù e diverse varietà di frutti, integrando la dieta con cortecce e invertebrati. Un gorilla maschio adulto può consumare più di 18 kg di vegetazione al giorno. I gorilla bevono raramente in natura perché consumano vegetazione succulenta composta per quasi la metà da acqua e rugiada mattutina. La notte la trascorrono in giacigli fatti di frasche e rami costruiti a terra o sugli alberi. Vivono in piccoli gruppi stabili da 2 a 12 individui, con una media di 9 individui. Se un branco è composto da più silverback, di solito questi sono i figli del maschio adulto dominante.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
Le due specie di gorilla esistenti al mondo vivono in Africa equatoriale e si pensa si siano separate circa 2 milioni di anni fa e che entrambe abbiano due sottospecie. Il gorilla occidentale è diviso in: il gorilla di pianura (G. g. gorilla), con circa 316.000 esemplari vive in Angola, Camerun, Rep. Centro-africana, Congo, Rep. Dem. Del Congo, Guinea Equatoriale e Gabon; il gorilla del Cross River (G. g. diehli) con 250-300 esemplari vive al confine tra Camerun e Nigeria. Il gorilla orientale, che vive in Rep. Dem. Del Congo, Rwanda e Uganda, ha anche lui due sottospecie, il gorilla di montagna (G. b. beringei) con circa 1.600 esemplari e il gorilla di pianura orientale o di Grauer (G. b. graueri) con 3.800 esemplari.
Il 98% dei gorilla è legato all’ambiente di foresta e di pianura, mentre quello di montagna vive, con due popolazioni separate, sui Monti Virunga e nella foresta di Bwindi. Nel parco nazionale di Kahuzi-Biega nella Repubblica Democratica del Congo, i gorilla di pianura vivono nella foresta alpina di bambù, tra i 2.000 e i 2.500 metri di altitudine. Il gorilla di montagna vive a quote che vanno dai 2.800 ai 3.400 metri e talvolta si avventurano a quote superiori, fino a 4500 metri.
I gorilla sono animali estremamente intelligenti. Alcuni gorilla selvatici sono stati osservati usare bastoni per capire la profondità di fiumi e torrenti, costruire scale di bambù per aiutare i piccoli gorilla a raggiungere le cime degli alberi e persino creare “posate” da ramoscelli, aiutandoli a raccogliere e mangiare insetti.
I gorilla hanno 16 diversi tipi di richiamo, tra questi ci sono brevi latrati quando sono leggermente allarmati o curiosi. Per intimidire i rivali, i gorilla maschi si pavoneggiano con le zampe rigide, si battono il petto e usano vocalizzi come ruggiti o ululati.
LE MINACCE
Entrambe le specie sono fortemente minacciate con riduzione delle popolazioni molto importanti. Il bracconaggio è il crimine che negli ultimi decenni in Africa ha più contribuito al drammatico declino nella popolazione di gorilla, in particolare il commercio di “bushmeat” (carne di animali selvatici), che oggi avviene in tutta l’Africa occidentale e centrale, e rappresenta la più grave minaccia per i gorilla. La carne di gorilla, di scimpanzé, di antilope e di molti altri animali è infatti un cibo ricercato nei mercati clandestini di molti Paesi, e viene venduta a prezzi altissimi.
A questo si aggiunge la deforestazione e la perdita degli habitat dovuta allo sfruttamento forestale, legale e illegale, e allo sfruttamento del sottosuolo con le miniere a cielo aperto per l’estrazione di oro, diamanti, petrolio e minerali richiesti dall’Occidente per i beni elettronici di largo consumo. Ogni anno vanno distrutti circa 13 milioni di foresta tropicale, una superficie approssimamente grande quanto la Grecia, sottratta agli habitat naturali e alle specie selvatiche, tra cui i gorilla.
COSA FA IL WWF
Da oltre 50 anni i gorilla sono una specie bandiera delle nostre attività di conservazione della biodiversità. Puntiamo su queste specie perché hanno un forte valore simbolico e sono rappresentative per la conservazione dell’intero habitat in cui vivono. Proteggendo queste specie uniche, si proteggono anche molti esseri viventi che vivono negli stessi ecosistemi. Con il Programma “African Great Apes” lavoriamo attivamente per difendere tutte le sottospecie di gorilla attraverso l’aumento delle aree protette, la lotta contro il commercio illegale e il sostegno per la conservazione dei gorilla tra le comunità locali e a livello internazionale. Il “Gorilla Agreement”, entrato in vigore nel giugno 2008, è il primo accordo a impegnare legalmente i governi, nei 10 Paesi dove vivono i gorilla, a lavorare insieme per combattere i rischi che li minacciano e trovare soluzioni per la loro conservazione.
Siamo anche presenti nella Riserva di Dzanga Sangha per rafforzare il sistema di protezione in questa area coinvolgendo e difendendo la popolazione indigena BaAka. Collaboriamo con la rete internazionale TRAFFIC per fronteggiare il commercio di carne proveniente da animali selvatici (bushmeat).
Stiamo infine aiutando a individuare le misure specifiche che ogni governo dovrebbe adottare per assicurare ai gorilla un futuro.