L’ABC DEGLI INSETTI IMPOLLINATORI
Gli insetti impollinatori non sono solo api (domestiche e selvatiche) e sirfidi, ma anche farfalle, falene, alcuni coleotteri e vespe. L’ape domestica da miele occidentale (Apis mellifera) è la specie più conosciuta, utilizzata dagli apicoltori per la produzione di miele e altri prodotti come: propoli, pappa reale e cera.
Nell’Unione Europea sono presenti più di 600 mila apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari, per una produzione totale annua di circa 250 mila tonnellate di miele l’anno.
Gruppo alquanto diversificato per dimensioni e abitudini, gli insetti impollinatori presentano delle caratteristiche spesso comuni: apparato boccale succhiante, specializzato per prelevare il polline; il corpo rivestito da fitte setole nelle quali il polline può rimanere incastrato e trasportato; e una forma allungata, in grado di arrivare al nettare.
CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
Una colonia di api domestiche è costituita da tre caste: l’ape regina, i fuchi e le api operaie. Ognuno ha il proprio compito e tutte collaborano al benessere dell’alveare.
Una regina è una larva nutrita con una dieta esclusiva di pappa reale, una secrezione altamente proteica prodotta dalle ghiandole delle giovani operaie. La larva “prescelta” viene alloggiata nella cella reale e nutrita dalle operaie con pappa reale per 16 giorni. Grazie alle proprietà nutrienti della pappa reale, le api che diverranno regine incrementano il loro peso larvale di 2000 volte diventando l’individuo più grande della colonia.
Alcuni insetti impollinatori sono degli ottimi volatori, le api ad esempio possono battere le loro ali fino a 11.400 volte al minuto, da cui deriva il suono del loro caratteristico ronzio.
I sirfidi sono un gruppo di insetti che hanno colorazioni simili a quelle delle api o alle vespe per ingannare e intimorire i predatori. In realtà sono innocui, senza alcun pungiglione. Oltre ad essere ottimi impollinatori, offrono anche un servizio ecosistemico di lotta biologica ai parassiti nocivi per l’agricoltura.
L’Italia è l’unico paese europeo che ha redatto la Lista Rossa per i due gruppi più importanti di impollinatori, le api selvatiche e le farfalle diurne. In Italia sono presenti 289 specie di farfalle diurne, con 18 specie endemiche. Il 6.3% delle farfalle è minacciato di estinzione.
LE MINACCE
Molte specie chiave impollinatrici sono soggette a una minaccia sempre crescente dovuta a una varietà di disturbi umani come la distruzione e il degrado degli habitat, la diffusione di pesticidi, la diffusione di malattie e di parassiti, i cambiamenti climatici, le piante invasive e la competizione con gli impollinatori non-nativi.
L’agricoltura intensiva è causa in tutta Europa della perdita di circa il 40% delle specie vegetali e le strette relazioni tra la componente vegetale e gli insetti impollinatori fanno ritenere che anche tra questi si abbia una corrispondente perdita di specie.
Le politiche agricole sono sempre più orientate verso l’aumento della produttività tramite l’aumento dell’uso di agro-farmaci tossici e hanno portato gli ecosistemi sull’orlo del collasso. Gradualmente, la diversità biologica che è alla base dei nostri sistemi alimentari sta scomparendo, mettendo a dura prova il futuro del nostro cibo, dei nostri mezzi di sussistenza, della salute e dell’ambiente. Le conseguenze rischiano di essere disastrose: api, farfalle e altri insetti stanno scomparendo dai nostri paesaggi, così come varie specie di uccelli, un tempo comunemente presenti nelle campagne europee.
Nel 2018 il Comitato Italiano IUCN ha redatto la Lista Rossa degli apoidei: in totale sono 151 le specie di api native in Italia per le quali esistono dati sufficienti e indizi di declino e 34 quelle con diversi livelli di minaccia.
COSA FA IL WWF
Abbiamo lanciato la petizione ”BeeSafe” per salvare le api e gli altri insetti impollinatori che rischiano di scomparire per sempre. Chiediamo all’Unione Europea, al Governo italiano e alle Regioni il divieto dei pesticidi più pericolosi e un sostegno maggiore all’agricoltura biologica senza veleni.
Il nostro impegno per un’agricoltura sostenibile che risale agli anni ’80, con la famosa “Campagna per la Campagna” sembra raccogliere i risultati a livello istituzionale grazie alla Strategia “Farm to Fork” presentata nel 2020 all’Unione Europea e che rappresenta un importante contributo per la tutela degli impollinatori. Contiene infatti alcuni importanti obiettivi per la riduzione dell’uso dei pesticidi, l’aumento delle superfici coltivate con agricoltura biologica e il restauro ecologico degli agro-ecosistemi, con l’obiettivo di destinare almeno il 10% della superficie delle aziende agricole europee al mantenimento della biodiversità.
Abbiamo lanciato l’iniziativa “Mondo che Verrà”, per costruire il mondo che tutti insieme siamo chiamati a costruire dopo la pandemia da Covid-19. Un modo in cui l’agricoltura a basso impatto, condotta secondo i protocolli del biologico e a tutela degli impollinatori e della biodiversità sia possibile.
Infine, nelle nostre oasi ci sono molti apiari didattici che sono un modo divertente e istruttivo per conoscere meglio da vicino il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori.