Approssimazione sugli aspetti economici e ambientali
È una cambiale in bianco l’impegno voluto dal Governo dal 2024 al 2032 nella Manovra per la progettazione definitiva ed esecutiva del ponte sullo Stretto di Messina. C’è la conferma di quanto sostenuto dal WWF rispetto all’approssimazione della valutazione degli impatti ambientali e degli aspetti economico finanziario: viene dal Servizio Bilancio del Senato il quale nella sua Relazione n. 95 sulla Finanziaria del novembre 2023 chiede sull’articolo 56 con il quale si finanzia il ponte una “verifica circa la congruità delle risorse stanziate” e segnala come la quantificazione finale dei costi debba essere “demandata al futuro piano economico-finanziario della concessione”.
Un piano pluriennale da almeno 12 miliardi
Prima di impegnare e cristallizzare in un piano pluriennale lo Stato (con costi che ballano, al momento, dagli 11,6 miliardi della Manovra ai 14,6 miliardi del DEF) sarebbe il caso che il Governo avesse contezza di tutti i possibili oneri, a cominciare da quelli ambientali. Ma al momento non sono “calcolabili gli oneri funzionali all’adeguamento del progetto esecutivo”, con particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alla localizzazione dell’opera, rileva il Servizio del Bilancio del Senato.
Siamo più in alto mare di quanto sembri, commenta il WWF, che sottolinea come, sulla base di una risposta formale avuta dallo Stretto di Messina SpA a firma dell’AD Pietro Ciucci, risulta che non esista nemmeno una versione definitiva e completa della relazione affidata al progettista (richiesta dall’art. 3 comma 3 del decreto-legge n. 35/2023) che verifichi la rispondenza e la conseguente indicazione di nuove prescrizioni nel passaggio tra progetto preliminare ed esecutivo.
La valutazione di incidenza negativa
Il WWF ricorda che, a suo tempo, la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS dette il suo parere n. 1185 il 15/3/2013 sulla verifica di ottemperanza del progetto definitivo del 2011 elaborato da Eurolink, indicando ben 27 prescrizioni di cui solo 6 risultavano ottemperate, 18 parzialmente ottemperate e 1 non ottemperata (altre 2 non competevano al Ministero dell’Ambiente). Soprattutto la Commissione tecnica ministeriale espresse una Valutazione di Incidenza negativa (valutazione degli effetti diretti o indiretti sui siti della Rete Natura 2000, tutelati dall’Europa) sugli habitat prioritari del SIC ITA03008 Capo Peloro – Laghi di Ganzirri e sull’avifauna appartenente a specie di interesse conservazionistico comunitario della ZPS IT IT9350300 Costa Viola e della ZPS ITA030042 Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare e Area Marina dello Stretto.