Da ripensare prevenzione e gestione degli incendi
L’Abruzzo a fuoco: le temperature record registrate nella prima giornata di agosto hanno favorito l’azione dei piromani (malati o interessati che siano) e forse anche di qualche incosciente. Ci sono stati incendi un po’ ovunque, sulla costa e all’interno. A Pescara è andata in fiamme la Pineta Dannunziana, Riserva Naturale Regionale orgoglio della città, con danni gravissimi anche sulle colline retrostanti la pineta e sulla spiaggia. Nel chietino roghi a ripetizione lungo la Costa dei Trabocchi: tra l’altro è andata in fumo la Riserva Naturale di Punta dell’Acquabella a Ortona ed è stata pressoché cancellata dalle fiamme la pineta di Vallevò a Punta Cavalluccio, nel territorio di Rocca San Giovanni. Incendi anche all’interno nel pescarese a Farindola, Penne, Bolognano, Caramanico, Città Sant’Angelo, San Valentino in Abruzzo Citeriore e nel teramano a Montorio al Vomano, Sant’Omero, Mosciano Sant’Angelo… Incendi partiti contemporaneamente con più inneschi: la natura e la bellezza paesaggistica della nostra Regione hanno subìto un duro attacco con ferite che resteranno aperte nel territorio per anni.
In azione le Guardie WWF
Il WWF è innanzitutto vicino alle comunità che hanno subito questi violenti attacchi, con tanti sindaci in campo ieri per difendere ciascuno il proprio territorio, ed esprime la massima gratitudine a tutti coloro che si sono impegnati oltre ogni limite per contrastare l’emergenza. Un ringraziamento anche alle Guardie volontarie WWF che già ieri notte hanno perlustrato l’area della Pineta Dannunziana per cercare eventuali animali feriti da soccorrere e hanno prestato un supporto al canile di Ortona che è stato evacuato perché minacciato dalle fiamme.
Quel che è accaduto richiede tuttavia anche alcune riflessioni: la prima è che con i cambiamenti climatici in atto emergenze come quelle del 1° agosto (ieri sono scoppiati roghi in tutta Italia, con ben 43 richieste di soccorso aereo) potrebbero essere purtroppo ben più frequenti, come del resto dimostrano anche i numeri: nella nostra regione gli incendi da fronteggiare sono stati 33 nel 2018, 75 nel 2019 e 62 nel 2020 (dati Protezione Civile Abruzzo). A fronte di queste cifre la Giunta Marsilio ha da poco ridotto di quasi 200.000 euro i fondi per finanziare l’attività dei Vigili del Fuoco impegnati a prevenire e spegnere incendi. Non solo: sono stati ridotti anche i fondi per le Riserve Naturali Regionali, il cui personale svolge una preziosa funzione di controllo e presidio del territorio e promuove interventi di comunicazione e formazione, anch’essi alla base delle politiche di prevenzioni incendi. Si è preferito dare soldi a fondo perduto a una squadra di calcio perché venga in ritiro nella nostra Regione piuttosto che investirli per tutelare il territorio.
Le richieste del WWF
«Quello che chiediamo – dichiara il delegato regionale del WWF Filomena Ricci – è insomma un ripensamento del sistema di gestione dei roghi in Abruzzo e di conseguenza un commisurato stanziamento di fondi, in modo che la prevenzione antincendio diventi un obiettivo chiaro e fondamentale per la nostra Regione, anche in considerazione del clima che sta cambiando. Non si dovrebbe togliere neppure un euro alle strutture di presidio e di pronto intervento nel territorio, che anzi andrebbero potenziate e messe sempre più in rete con le altre risorse, anche di volontariato, presenti nelle aree protette, nei comuni e nei gruppi di protezione civile. Chiediamo inoltre che l’impegno delle istituzioni in favore del patrimonio naturalistico diventi ancora più forte e pressante con il progressivo, costante recupero di tutto quello che le fiamme o altro dovessero momentaneamente cancellare». Il WWF chiede ora di impegnarsi per ricreare, con i tempi necessari, gli ambienti naturali distrutti dalle fiamme.