La preoccupazione del WWF
Una fuoriuscita di petrolio che ha coperto una superficie di 800 chilometri quadrati sta minacciando le coste di Cipro e Turchia, con conseguenze potenzialmente devastanti per la biodiversità marina e gli ecosistemi. E si tratta di uno sversamento che pone seri rischi anche per le comunità e le imprese che dipendono dal turismo e che utilizzano le risorse marine per la loro sopravvivenza.
La fuoriuscita ha avuto origine in Siria, dove, secondo i resoconti locali, la rottura di un serbatoio della centrale termica di Baniyas ha portato allo sversamento in mare di grandi quantità di carburante e ha colpito diversi comuni che hanno già avviato le procedure di pulizia. Secondo quanto dichiarato dall’agenzia di stampa statale siriana SANA, il serbatoio che perdeva conteneva 15.000 tonnellate di carburante.
Questo incidente avvenuto la scorsa settimana, rappresenta un ulteriore richiamo sui grandi rischi associati all’estrazione e alla lavorazione degli idrocarburi nel bacino semi-chiuso del Mediterraneo, caratterizzato da un pericoloso accumulo degli inquinanti petroliferi e dove le conseguenze di tali incidenti possono causare effetti negativi a lungo termine sugli ecosistemi e sulle comunità che vivono lungo le coste.
È tempo che tutti i Paesi del Mediterraneo adottino misure forti per riadattare e mettere in sicurezza le infrastrutture obsolete di petrolio e gas in modo che non si verifichino altri incidenti di questo tipo
Mauro Randone, WWF Mediterranean Marine Initiative