Cresce l’interesse degli italiani
Cresce l’interesse degli italiani per le donazioni attraverso un lascito testamentario. Nel primo semestre del 2021 le richieste di approfondimento sul tema per il WWF Italia sono decuplicate. La quasi totalità delle persone interessate si avvicinano alla mission come risposta e soluzione del drammatico momento che il Pianeta sta vivendo.
“Cosa ho fatto, che traccia lascerò su questo Pianeta quando non ci sarò più? Come posso tramandare i valori in cui ho creduto, costruire un esempio per altri?” Sono queste le domande che ogni giorno ci rivolge chi si avvicina all’idea di un lascito testamentario per la Natura, per il Pianeta. Oltre i dati oggettivi, la Pandemia Covid 19 ha certamente toccato ognuno di noi, non solo nel vivere quotidiano, ma ci ha costretti in qualche modo a pensare frequentemente alla malattia e alla morte, e a porsi domande importanti, personali e profonde.
Uno staff WWF dedicato
Effettivamente il lascito testamentario è la donazione più importante che una persona possa scegliere di fare, presuppone un atto di fiducia importante e una altrettanto grande aspettativa sulla gestione dell’eredità da parte dell’associazione. Per questo il WWF ha sviluppato uno staff di lavoro dedicato. Non è necessario disporre di grandi patrimoni per una scelta di questo genere: il 46% dei lasciti solidali ha un valore inferiore ai 20.000 euro. Il lascito solidale non entra mai in conflitto con la naturale discendenza in linea ereditaria da genitori a figli.
Chi decide di fare un lascito al WWF chiede obiettivi a lungo termine, strategie future. Il desiderio si trasforma così in un mandato concreto: c’è chi vuole sostenere il nostro impegno per fermare la deforestazione, chi la nostra azione per contrastare il cambiamento climatico, chi ha a cuore lo stop alla dispersione di plastica in natura o chi – come Cinzia – vuole sostenere la causa delle Oasi WWF. “Aver messo sotto tutela tanta natura in Italia è un progetto che deve continuare a esistere in futuro, perché l’Italia ha bisogno di natura protetta. Per questo ho voluto includere il WWF nel mio testamento” ci ha scritto.
L’Oasi di Valpredina e Vanzago
Un lascito alla Natura (può essere un bene immobile o una cifra in denaro) rappresenta in questo momento la risposta urgente di chi è profondamente toccato, forse in parte cambiato, dalle sollecitazioni del periodo storico che viviamo. È la volontà di fare la propria parte per un cambiamento reale e altrettanto urgente, un atto di straordinaria generosità per il Pianeta tutto e le generazioni a venire.
Così face il commendator Ulisse Cantoni, cacciatore pentito, che molti anni fa donò al WWF uno splendido bosco alle porte di Milano. Voleva che da riserva di caccia diventasse luogo di tutela e sensibilizzazione per le nuove generazioni. Oggi è la Riserva Naturale del bosco di Vanzago, 143 ettari di bosco che ospita caprioli, un’infinità di uccelli come picchi, ghiandaie e poiane e una cascina di 4.000 metri quadrati. Nell’Oasi è attivo il Centro di Recupero Animali Selvatici: un vero e proprio ospedale con un “Pronto Soccorso” per animali in difficoltà o feriti, che vengono curati dai veterinari del WWF Italia e poi, una volta ristabiliti liberati nel loro ambiente naturale.
Anche l’Oasi WWF di Valpredina, nelle prealpi bergamasche (Cenate sopra, BG), è il risultato di un lascito. Lo si deve ai coniugi Enzo e Lucia Bardoneschi, i quali donarono, nel 1983, l’intera proprietà al WWF Italia. Dal 1985 il territorio dell’Oasi WWF è riconosciuto come Riserva Naturale Regionale, dal 2008 fa parte della rete ecologica europea “Natura 2000” quale Sito di Importanza Comunitaria e dal 2000 ospita il CRAS, Centro di recupero animali selvatici che cura oltre 2.000 animali ogni anno.