Attacco a chi presidia la legalità
Ieri, domenica 19 settembre, le Guardie Giurate Venatorie del WWF, durante la loro ordinaria attività di vigilanza del territorio, si sono recate in un’area nel territorio di Castel Volturno (CE) dove, alle 5.30 circa, hanno sorpreso tre cacciatori di frodo che operavano attività venatoria illecita presso una “vasca” (laghetto artificiale spesso utilizzato per la caccia agli uccelli acquatici).
I tre uomini si servivano di richiami elettroacustici vietati, col fine di attirare gli uccelli destinati ad essere uccisi.
Uditi da lontano questi richiami, chiaramente artificiali, accompagnati dagli spari dei fucili e verificato che si stavano commettendo delle illegalità, le Guardie Giurate Venatorie del WWF sono riuscite ad avvicinarsi all’area attraversando un canale al fine di sorprendere i soggetti che infatti non si sono resi conto dell’arrivo dei pubblici ufficiali fino a quando gli stessi non si sono qualificati.
I cacciatori, tutti armati, si trovavano in una struttura in cemento armato detta “postino”, ben nota perché comunemente utilizzata da chi svolge questo tipo di attività illecite. Nonostante la legittima richiesta delle Guardie WWF, i tre hanno rifiutato di declinare le proprie generalità asserendo di non voler riconoscere la funzione di controllo delle Guardie del WWF ma solo di quella delle forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri).
A questo punto le guardie giurate venatorie del WWF hanno composto il numero di emergenza 112 dei Carabinieri e dopo avere esposto l’accaduto al militare, questi ha confermato la legittimità della richiesta, perché proveniente da volontari che, nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali, ed ha a sua volta intimato alle tre persone di declinare le generalità alle Guardie Giurate Venatorie del WWF. Nonostante ciò i tre soggetti hanno continuato ad impedire lo svolgimento delle attività di controllo e si sono allontanate portando via i richiami vietati, le armi, le munizioni e la fauna selvatica abbattuta.
Subito dopo le Guardie WWF hanno provveduto a denunciare l’accaduto all’Autorità Giudiziaria per il tramite della Polizia Provinciale di Caserta.
“Questo episodio è particolarmente grave e deve essere condannato con forza perché evidenzia, oltre alla riprovevole condotta illecita consistente nell’illegittimo abbattimento di fauna selvatica che è patrimonio indisponibile dello Stato, anche un atteggiamento arrogante e sfacciato di chi, colto con il fucile ancora fumante, si pone contro soggetti che in quel momento rappresentano lo Stato e la legge, non riconoscendone l’autorità- afferma Giampaolo Oddi, coordinatore nazionale vigilanza volontaria WWF Italia-. Non si può negare che tali comportamenti possano essere influenzati dalle fake news diffuse anche da rappresentanti del mondo venatorio che perseverano nel rilasciare dichiarazioni in cui, piuttosto che isolare e condannare chi viola la legge danneggiando, peraltro, l’immagine stessa di chi esercita la caccia nella legalità, si scagliano contro i cittadini che dedicano tempo e sacrifici per svolgere un’attività legittima e autorizzata, mirata non a favorire una parte ma a tutelare i beni comuni”.