L’area è una riserva faunistica e un hot spot per le migrazioni
E’ stato inaugurato lo scorso 2 ottobre l’Osservatorio ornitologico WWF “Pantano di Saline”, realizzato grazie alla Regione Calabria e a Rete Ferroviaria italiana, che ha concesso l’area e contribuito ai lavori. All’inaugurazione erano presenti Alessandra Prampolini, Direttore Generale WWF Italia e Ilaria Maggiorotti per RFI. Il Pantano di Saline Joniche rappresenta l’ultima testimonianza di quelle che furono fino al ‘700 le famose “Saline di Reggio” . Dalla metà del XVI secolo infatti iniziò la bonifica e il prosciugamento per contrastare la diffusione della malaria. Lo stagno che oggi si può ammirare è il residuo dell’ampio sistema di zone umide e di ambienti di transizione salmastri la cui eliminazione risale alle bonifiche del secondo dopoguerra. Dal 2001 l’area è stata dichiarata con una legge regionale “Oasi di protezione della fauna selvatica e della flora tipica delle acque interne”. Dal 2006 è anche SIC per la regione biogeografica mediterranea.
Simbolo delle Saline è il cavaliere d’Italia
L’area, punta estrema dello stivale d’Italia che si affaccia sul Mar Jonio lungo la cosiddetta Costa dei Gelsomini, è importantissima area di sosta nella rotta migratoria tra i Paesi europei e l’Africa. Simbolo delle Saline è il cavaliere d’Italia, ricca la presenza di uccelli acquatici (porciglione, gallinella d’acqua, alzavola, mestolone, svasso maggiore, marzaiola, cicogna bianca, fenicottero rosa) e rapaci come falco di palude, falco pescatore, pecchiaiolo. La flora è quella tipica dell’habitat palustre.
L’Osservatorio è gestito dal WWF Reggio Calabria. Si può arrivare in treno (stazione “Saline di Reggio”). Info: reggiocalabria@wwf.it