La distruzione oltre le foreste
Foreste e altri ecosistemi naturali, ovvero praterie, savane, zone umide e torbiere, specialmente nei paesi tropicali e subtropicali, vengono distrutti a una velocità impressionante, aggravando il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e di essenziali servizi ecosistemici che la natura fornisce e da cui dipendiamo.
Le cause
Una delle principali cause di questa distruzione è la produzione di materie prime e prodotti agricoli, zootecnici e forestali, con circa il 90% della deforestazione dovuta all’espansione dei terreni agricoli a discapito di altri usi del suolo (FAO).
Le conseguenze
Praterie e savane possono trattenere due volte la quantità di carbonio delle foreste tropicali, e la distruzione delle torbiere è responsabile del 5% delle emissioni di gas serra, il doppio di quelle del traffico aereo globale. Distruggere questi ecosistemi significa colpire serbatoi di biodiversità e di carbonio, cruciali per la lotta al cambiamento climatico.
Il ruolo dell’Europa
Mentre i governi dei paesi dell’UE e il Parlamento Europeo si avviano a discutere la proposta di legge della Commissione Europea contro la deforestazione, il nuovo report WWF Oltre e foreste: ridurre l’impatto dell’UE su tutti i sistemi naturali si rivolge proprio all’UE, dicendole che per contrastare efficacemente la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico dovrà inserire subito nella nuova legge gli ecosistemi non forestali.
L’indagine su 9 Eco-regioni
La mancata inclusione degli ecosistemi non forestali nella proposta di legge presentata lo scorso novembre rischia infatti di trasferire dalle foreste a savane, praterie e torbiere, la pressione e la distruzione causate dalla produzione agricola e dalla zootecnica.
L’indagine, condotta da 3keel per conto del WWF, fornisce una chiara evidenza dell’impatto dei consumi dell’unione su nove ecoregioni del Pianeta.
In tempi di emergenza climatica e perdita accelerata di specie, la UE non può ignorare la perdita di altri ecosistemi naturali provocata dalle stesse cause della deforestazione. Questa legge è un’opportunità unica per salvarli
Anke Schulmeister-Oldenhove, European Policy Office del WWF
L’impatto dell’UE
Più di metà del Cerrado brasiliano, la savana con maggiore biodiversità al mondo, è stato cancellato, principalmente per far spazio alla produzione di soia e carne. Nel 2019, le importazioni di carne in UE dal Cerrado ammontavano al 26% del totale importato, e quasi un quinto della carne esportata dalla regione.
Circa il 14% del Chaco argentino, un mosaico di praterie e savane, è stato convertito ad agricoltura durante gli anni 2000 principalmente per produzione di soia. Nel 2019, la UE ha importato circa il 24% di tutta la soia esportata dalla regione.
Il 94% delle torbiere di Sumatra sono state convertite o degradate per produrre olio di palma, gomma naturale e piantagioni arboree per produrre cellulosa. Circa il 19% delle importazioni UE di gomma naturale e il 14% di olio di palma provengono da Sumatra.
Il bacino centrale nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), una regione di foreste e zone umide, ricomprende il più grande complesso di torbiere al mondo con circa 30,6 miliardi di tonnellate di carbonio trattenute nel sottosuolo. Il 20% di tutto il legno esportato dalla RDC arriva in UE, che guida significativamente la domanda verso l’industria del legno dell’area.
Il ruolo delle aziende
Il report asserisce che la due diligence* dei prodotti provenienti da altri ecosistemi naturali oltre le foreste è praticabile da parte delle aziende. Diverse leggi già esistenti (es. Direttiva sulle energie rinnovabili e la Legge Duty of Vigilance francese) già considerano altri ecosistemi oltre alle foreste, e alcune imprese stanno sviluppando e attuando pratiche che garantiscano e catene di approvvigionamento estranee alla conversione di ecosistemi naturali.
La campagna #Together4forests
Il WWF da tempo promuove la definizione di una norma contro la deforestazione. Attraverso la campagna #Together4forests il WWF e altre ONG ambientaliste hanno ottenuto 1.2 milioni di firme per chiedere una nuova forte legge europea nel dicembre 2020. L’UE è uno dei maggiori importatori di deforestazione tropicale e emissioni di gas climalteranti a ciò associate, seconda solo alla Cina.