La Commissione ascolti la scienza
Classificare il gas fossile o il nucleare come un investimento “sostenibile” sarebbe un greenwashing della tassonomia UE, secondo il gruppo di esperti di finanza verde della Commissione europea.
Il rapporto del gruppo di esperti – conosciuto come la Piattaforma sulla finanza sostenibile [1] – sfata tre idee sbagliate che la Commissione-UE ha usato per giustificare l’inclusione del gas fossile e dell’energia nucleare: che i criteri siano rigorosi, che siano basati sulla scienza, e che il gas e l’energia nucleare aiuterebbero la transizione verde.
La piattaforma ha trovato che i criteri proposti dalla Commissione europea non sono né rigorosi né basati sulla scienza. I criteri non soddisfano un requisito fondamentale della tassonomia: prove, non promesse [2]. La Commissione UE ha proposto che le centrali nucleari ottengano un’etichetta verde se possono utilizzare strutture operative per lo stoccaggio finale dei loro rifiuti altamente radioattivi entro il 2050. Eppure nessun Paese è riuscito a costruire tali strutture finora, nonostante sette decenni di sfruttamento dell’energia nucleare. La Commissione ha anche proposto che le nuove centrali a gas fossile siano considerate verdi già dal 2023 se promettono di passare a gas rinnovabili entro il 2035. Il WWF applaude la Piattaforma per aver rifiutato di avallare questo greenwashing.
La piattaforma ha anche rilevato che i nuovi investimenti nel gas fossile ostacolerebbero una transizione che soddisfa gli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e l’Accordo di Parigi, mentre le nuove centrali nucleari arriverebbero troppo tardi per contribuire realmente agli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e il 2050.
Secondo il WWF, sono stati fatti tentativi per soffocare un approccio davvero scientifico, ma oggi la Piattaforma ha dato a tale approccio un megafono: il gas fossile genera enormi emissioni, e il nucleare crea scorie altamente radioattive che non sappiamo ancora come gestire. Il rapporto della Piattaforma è un altro segnale che né il gas fossile né il nucleare devono entrare nella tassonomia verde della UE [3]. La Commissione deve ascoltare la scienza e abbandonare la sua proposta di rendere verdi gas e nucleare.
Un’enorme coalizione di investitori del valore di 50 migliaia di miliardi di euro ha già chiesto alle istituzioni dell’UE di escludere il gas dalla tassonomia UE [4] e i cittadini stanno chiedendo attivamente una tassonomia non inquinata, ma seria, affidabile e trasparente dal 2020.
Note:
1) Composizione della Piattaforma: “La piattaforma riunisce esperti di sostenibilità leader a livello mondiale in tutti i gruppi che raccolgono le parti interessate: Gli stakeholder privati dei settori finanziario, non finanziario e aziendale, le ONG e la società civile, il mondo accademico e i think tank, gli esperti a titolo personale, così come le istituzioni pubbliche e internazionali. In totale, la piattaforma può attingere alle competenze di 57 membri e 11 osservatori” (sito web della Commissione).
2) Il rapporto della piattaforma trova che i criteri proposti “non siano coerenti con le
disposizioni del regolamento sulla tassonomia, in particolare l’articolo 10.2 e le disposizioni dell’articolo 19.
L’effetto è che il progetto di attività CDA (Atto delegato complementare della Tassonomia) non potrebbe essere considerato sostenibile ai sensi del regolamento sulla tassonomia”.
L’articolo 10.2 definisce le attività transitorie, e l’articolo 19 definisce i requisiti per stabilire i criteri tecnici di selezione. L’articolo 19 specifica che i criteri della tassonomia devono essere basati su “prove scientifiche conclusive” e sul principio di “neutralità tecnologica” – in sostanza, che nessuna attività dovrebbe ricevere un trattamento preferenziale.
3) Il TEG (Technical Expert Group on sustainable finance), il gruppo di esperti della precedente Commissione, ha pubblicato il suo rapporto finale nel marzo 2020; tale rapporto ha escluso il gas fossile e l’energia nucleare dalla tassonomia UE.
4) L’Institutional Investor Group on Climate Change (IIGCC) ha pubblicato una lettera aperta alle istituzioni dell’UE chiedendo che il gas sia escluso dalla tassonomia dell’UE. IIGCC riunisce più di 370 membri, che rappresentano 50 migliaia di miliardi di euro di asset in gestione.