Un’ora a luci spente per un futuro più giusto e sostenibile
L’evento globale del WWF manda un messaggio per le persone, il clima e la natura
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Sabato 26 marzo torna Earth Hour, l’Ora della Terra, l’iniziativa globale del WWF che da sempre invita le persone a mobilitarsi per un futuro più sicuro, giusto e sostenibile per tutti. Anche quest’anno, alle 20,30 locali, in tutti i Paesi del mondo si spegneranno le luci: un gesto simbolico per chiamare all’azione nei confronti dell’emergenza climatica e della perdita di natura.
Earth Hour, arrivata alla sua quattordicesima edizione, rappresenta da sempre una mobilitazione che unisce milioni di persone da tutto il mondo in un’unica voce per proteggere il clima e la natura e che oggi, nel difficile momento storico in cui viviamo, acquista ancora maggior forza lanciando un messaggio globale per costruire un futuro di armonia fra gli uomini e con la natura.
Quello appena passato è stato un anno allarmante per il clima: gli eventi estremi e le anomalie si sono moltiplicate, giungendo a nuovi record come quello registrato in Canada in estate, con quasi 50°C in alcune località della British Columbia, dopo che l’ONU ha confermato che nel 2020 si sono raggiunti i 38°C in Siberia. La crisi climatica è adesso e sta causando impatti diffusi e sempre più forti.
Le due prime parti del rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), punto di riferimento scientifico per il monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico nel mondo, confermano l’allarme rosso per il clima nonché l’urgenza di abbattere rapidamente le emissioni di gas serra per evitare gli sconvolgimenti peggiori e di adattarsi agli impatti ormai sempre più violenti. Le analisi dell’IPCC confermano che se le temperature dovessero andare oltre 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, metà della popolazione mondiale potrebbe essere esposta a condizioni climatiche pericolose, dovute all’aumento vertiginoso di caldo e umidità, e il 14% di tutte le specie terrestri affronterà un rischio molto elevato di estinzione legato al cambiamento climatico.
La finestra per le nostre azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica si sta rapidamente stringendo, questo è il decennio cruciale per agire. I piccoli passi in avanti fatti dalla COP26 non sono paragonabili all’accelerazione delle azioni necessarie per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C. In gioco c’è il benessere delle persone e delle comunità, il rischio è quello di non riuscire a evitare le conseguenze più catastrofiche e ingestibili della crisi climatica minando le basi stesse del nostro vivere sociale.
Nel 2021 sono stati ben 192 i Paesi e i territori che nel mondo hanno spento le luci per l’Ora della Terra,l’#EarthHour è stato trend topic su Twitter e Google in 42 di questi Paesi, e le impressions sui social hanno raggiunto quota 10 miliardi.
Le iniziative di quest’anno
Milioni di persone in tutto il mondo insieme a migliaia di edifici, palazzi e monumenti di città dal Pacifico alle coste atlantiche, il 26 marzo, alle 20,30, spegneranno le luci per un’ora.In Italia, sono circa 40 i comuni che ad oggi hanno confermato la loro adesione a Earth Hour 2022. Insieme allo spegnimento di monumenti, palazzi, piazze, strade, ci saranno altre attività di rilancio dell’evento online.
La rete dei volontari WWF e le Oasi WWF prenderanno parte con iniziative locali. Numerosi e sempre più coinvolti saranno i testimonial e influencer che parteciperanno attivamente all’evento di spegnimento e al Climate Wall, uno schermo che mostra gli effetti della crisi climatica e permette alle persone di unirsi in tempo reale alla mobilitazione per il loro futuro sul Pianeta.
Rinnovano la loro adesione ad Earth Hour anche le atlete e gli atleti della nazionale italiana di rugby, ora impegnati nel Sei Nazioni a Roma. Proprio nell’intervallo dell’incontro Italia-Scozia che si terrà sabato 12 marzo all’Olimpico, infatti, sarà proiettato il video che le squadre hanno registrato per mandare il loro messaggio per le persone, il clima e la natura.
L’Ora della Terra, inoltre, ha già ricevuto l’adesione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile e i patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati e del Comune di Roma. Anche per questa edizione di Earth Hour, Il WWF ha ricevuto la medaglia che il Capo dello Stato ha voluto destinare, quale suo premio di rappresentanza, all’evento internazionale.
Il Climate Wall
Il Climate Wall non è una immagine qualunque: i pixel che la compongono, infatti, sono i selfie di tutti coloro che – in tempo reale- vorranno metterci letteralmente la faccia e fare sentire la propria voce per un futuro di benessere per le persone e per il Pianeta. Scaricando la app Climate Wall su IOS e Android ognuno potrà inviare il proprio selfie ed entrare a far parte della community di persone che chiedono un cambiamento reale. Sul sito di Earth Hour si potrà rivedere la propria immagine entrare a far parte della big picture di WWF.
Gli appuntamenti del 2022
Dal 25 aprile all’8 maggio, i leader mondiali parteciperanno alla conferenza delle Nazioni Unite per la natura e la biodiversità – la UN CBD COP 15 (United Nations Convention on Biological Diversity 15th Conference of the Parties) – a Kunming, in Cina. La natura è uno dei nostri più forti alleati contro la crisi climatica, ci permette di attenuarne gli impatti e di accompagnare l’azione per ridurre drasticamente, e azzerare entro la metà del secolo, le emissioni di CO2. A fine anno, poi, si terrà la COP27 sul Clima in Egitto, che dovrà finalmente arrivare all’adeguamento degli impegni dei singoli Paesi (NDC) all’obiettivo comune di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Qualsiasi ulteriore aumento delle temperature potrebbe significare danni irreversibili al nostro Pianeta e un serio rischio per la vita umana.
Earth Hour è un appello dalla Terra per la Terra, una chiamata all’azione perché ognuno, spegnendo la luce per un’ora, si unisca agli altri in una voce comune. Solo uniti ce la potremo fare.