“Il ministero manifesti la sua contrarietà a tentativi di strumentalizzare le esigenze degli agricoltori per favorire la lobby venatoria contrari a costituzione e norme UE”
L’appello congiunto di WWF Italia, ENPA, LAV, LAC, Legambiente e Lipu
Le associazioni WWF Italia, ENPA, LAV, LAC, Legambiente e Lipu lanciano un appello in vista dell’audizione del Ministero della Transizione Ecologica, rappresentato dalla Sottosegretaria Vannia Gava, prevista nella giornata di domani, 29 marzo, alle ore 14.00, in merito alle “problematiche connesse alla gestione della fauna selvatica, con particolare riferimento al ruolo dell’ISPRA nella raccolta dati, nonché sul piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”.
“Chiediamo – dichiarano le associazioni – che il MiTE faccia fede al proprio ruolo e assuma una posizione coerente con i principi costituzionali ed europei di tutela di ambiente, biodiversità ecosistemi ed animali e dichiari, in maniera netta e chiara, la propria contrarietà rispetto ai tentativi di strumentalizzazione delle esigenze degli agricoltori mirati esclusivamente a favorire la lobby dei cacciatori che non solo rappresentano serie minacce per la fauna selvatica, che è patrimonio indisponibile dello Stato, ma sono destinati ad aumentare ancora di più i problemi del mondo agricolo, essendo privi di qualsiasi attendibilità scientifica”.
L’audizione rappresenterà la prima occasione per il MiTE per pronunciarsi in merito al testo, recentemente approvato nella medesima Commissione, che apre alla possibilità di sparare a tutte le specie selvatiche, in qualsiasi periodo dell’anno e anche nelle aree protette e che toglie ad ISPRA il suo fondamentale ruolo di garante scientifico del rispetto dei principi di tutela e conservazione della biodiversità.
Il MiTE dovrà inoltre assumere una posizione sul tema della conservazione e gestione del lupo, una specie vittima di pregiudizi favoriti da quelle parti del mondo venatorio che, vedendo nei grandi carnivori dei diretti competitori nella cattura delle prede, preferiscono alimentare i conflitti diffondendo visioni distorte e prospettando al mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, quale unica soluzione, quella dei fucili.