La COP15 si terrà a Montreal, in Canada, tra il 5 e il 17 dicembre. Per il WWF ora i negoziatori non hanno più scuse: questa settimana devono impegnarsi a conseguire effettivi progressi, al fine di garantire che a dicembre venga redatto un accordo ambizioso
I rappresentanti dei governi, si ritroveranno questa settimana a Nairobi per raggiungere un accordo globale per la biodiversità, che dovrebbe finalmente affrontare la catastrofica perdita di natura a livello mondiale. Per il WWF è sconcertante che i governi non siano ancora riusciti a raggiungere un accordo che garantisca un mondo nature-positive entro il 2030, ma ora non ci sono più scuse. L’annuncio che la COP 15 si terrà a Montreal tra il 5 e il 17 dicembre, infatti, impone ai negoziatori di fare seri progressi durante i negoziati CBD per la biodiversità di Nairobi, affinché garantiscano che a Montreal, il prossimo dicembre, venga consegnato un accordo sufficientemente ambizioso.
“Era essenziale che la conferma di queste nuove date avvenisse prima del round di negoziati di Nairobi per permettere ai Paesi di organizzarsi e garantire che siano portati avanti i necessari progressi – afferma Guido Broekhoven, Head of Policy, Research and Development del WWF Internazionale- con l’adozione del nuovo accordo per la biodiversità posticipato dal 2020 a causa della pandemia, riteniamo che la decisione di tenere la COP a Montreal sia ragionevole, e dovrebbe evitare ulteriori ritardi”.
Davanti a noi una perdita incalzante di natura, che accresce la nostra vulnerabilità nei confronti delle pandemie e colpisce interi settori economici, minando anche gli sforzi comuni per combattere la crisi climatica.
Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale, ha dichiarato: “
“La conservazione e la gestione sostenibile delle risorse naturali e dei servizi che esse forniscono sono diventate una questione di sicurezza per la nostra economia e la nostra società. I negoziati che si terranno questa settimana ci faranno capire se i governi stanno prendendo sul serio la crisi di natura.
È necessario raggiungere un accordo sul piano d’azione per invertire la curva di perdita di natura entro la fine del decennio e che tale accordo venga adottato quest’anno alla COP15. Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità: le problematiche riscontrate finora, tra cui le pratiche agricole insostenibili e i finanziamenti perversi, devono essere fronteggiate con coraggio”.
La Conferenza sulla biodiversità COP15, dove il piano d’azione verrà formalmente adottato, rappresenta un’opportunità unica per dare vita ad un accordo in stile “Parigi” per la natura. Oltre un milione di specie rischiano l’estinzione, la deforestazione sta raggiungendo livelli allarmanti e il sovrasfruttamento della pesca mette a repentaglio la vita degli oceani. La scienza parla chiaro: il tempo per prendere decisioni riguardo la salvaguardia del Pianeta sta per scadere. I negoziati di Nairobi sono stati annunciati solamente a marzo, dopo che il precedente round di Ginevra non è riuscito a compiere progressi su questioni quali il finanziamento per la biodiversità e l’equa condivisione dei benefici offerti dalla natura. Nairobi rappresenta quindi un momento decisivo, durante il quale i governi devono aumentare i propri sforzi e mettere un punto finale al piano, per evitare a Montreal il fallimento di tutto il processo.
Lin Li, Direttrice, Global Policy and Advocacy al WWF Internazionale ha dichiarato: “È preoccupante che la bozza di testo attualmente in discussione non contenga azioni per un meccanismo di attuazione sufficientemente robusto. Questo è un punto essenziale per rendere i Paesi responsabili delle proprie azioni. I negoziatori dovrebbero prendere esempio dal meccanismo attualmente incluso nell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico. Allo stesso tempo, devono accordarsi per reindirizzare e mobilitare nuove risorse finanziarie per accelerare l’attuazione a livello globale. Senza un meccanismo di attuazione e risorse finanziarie adeguate il piano globale resterà un piano sulla carta.
A Nairobi i Paesi dovranno adottare una mission che miri ad invertire la curva di perdita di biodiversità e a raggiungere un mondo nature-positive entro il 2030. Questo ambizioso obiettivo è assolutamente necessario per affrontare l’attuale perdita di biodiversità che non ha precedenti e per mobilitare la società, esattamente come accadde per l’obiettivo di 1.5C dell’accordo di Parigi. La sua adozione alla COP15 sarebbe un evento storico, ma solo se sarà accompagnato da un pacchetto di impegni che guideranno le azioni sul campo.
Il WWF raccomanda ai governi di includere anche un obiettivo per dimezzare l’impronta di produzione e consumo entro il 2030: un report WWF, pubblicato lo scorso anno, ne delinea i significativi vantaggi economici. Attualmente vengono spesi a livello globale almeno 520 miliardi di dollari all’anno per sussidi all’agricoltura che danneggiano l’ambiente.
Alice Ruhweza, Regional Director for Africa, WWF Internazionale, ha dichiarato: “La sicurezza alimentare e i prezzi del cibo stanno aumentando esponenzialmente sia in Africa che nel resto del mondo. I negoziatori devono fare in modo che il piano contenga misure più forti per la transizione verso sistemi alimentari sostenibili. I nostri sistemi attuali sono responsabili per il 70% della perdita di biodiversità terrestre e per il 50% della biodiversità marina. Occorrono urgentemente azioni per correggerli e per cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo per aumentare la resilienza e invertire la curva di perdita di natura”.