La coalizione Cambiamo agricoltura sul pacchetto Agricoltura della Commissione UE
La Coalizione #CambiamoAgricoltura esprime soddisfazione per la proposta di legge sul ripristino della natura e per la proposta di Regolamento UE pesticidi presentate dalla Commissione UE il 22 giugno scorso. Si tratta di due proposte normative di grande importanza e valore perché rendono finalmente vincolanti per gli Stati membri del’Unione Europea alcuni degli obiettivi delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” e segnano un primo passo verso la transizione agroecologica dell’agricoltura europea.
In particolare la Coalizione #CambiamoAgricoltura sottolinea, per quanto concerne la normativa sull’utilizzo dei pesticidi, il passaggio chiave da Direttiva a Regolamento. Questa differenza rende il testo e i target in esso contenuti vincolanti per gli Stati Membri. “Per questo l’obbligo della riduzione del 50% dell’uso e del rischio di tutti i pesticidi e la riduzione del 50% dei principi attivi più pericolosi entro il 2030 è particolarmente importante” sottolineano le Associazioni della Coalizione”.
Anche la proposta di legge comunitaria sul ripristino della natura avrà ricadute sul paesaggio agricolo europeo. Il testo presentato dalla Commissione UE prevede, infatti, all’articolo 9 il “ripristino degli ecosistemi agricoli” con l’impegno degli Stati membri a mettere in atto le misure di ripristino necessarie per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, nonché all’articolo 8 l’impegno degli Stati Membri ad arrestare e invertire il declino degli impollinatori entro il 2030. Gli Stati membri dovranno garantire una tendenza all’aumento a livello nazionale di alcuni importanti indicatori negli ecosistemi agricoli come l’indice delle farfalle dei prati, lo stock di carbonio organico nei suoli coltivati e la quota di terreno agricolo con caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità.
La proposta di legge della Commissione esplicita che le norme ambientali della nuova PAC, in particolare la BCAA 8 della condizionalità che prevede la destinazione del 4% delle aree agricole a seminativi per la tutela della biodiversità, saranno uno strumento fondamentale per l’attuazione di questa nuova normativa europea per il ripristino della natura. Ed è proprio su queste norme che le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura lanciano il primo campanello d’allarme sulla tenuta degli obiettivi delle proposte della Commissione durante l’iter di approvazione che vedrà il passaggio in Parlamento e Consiglio Europeo.
Infatti, proprio la scorsa settimana, il Commissario Europeo all’agricoltura, sostenuto da 16 stati membri, tra cui l’Italia, ha proposto una deroga proprio a questa norma della condizionalità anche per 2023.
“Le proposte della Commissione, oltre ai tanti lati positivi, presentano ancora delle lacune da sanare!”, affermano le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura. Prima tra queste il metodo di calcolo previsto dal Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che lascia troppi margini di discrezionalità nella valutazione della riduzione effettiva dell’uso dei pesticidi, nonché le numerose possibilità di deroghe ancora offerte agli Stati Membri.
“Si apre ora il percorso più arduo” dichiarano le Associazioni “le potenti lobby agricole, con il pretesto della guerra in Ucraina, hanno cercato di fermare queste proposte fino all’ultimo giorno e continueranno ad ostacolarne il futuro iter legislativo”, che dopo la presentazione congiunta si dividerà in due percorsi paralleli.
La Coalizione #CambiamoAgricoltura auspica, al contrario, che il voto del Parlamento europeo e la discussione nel Consiglio UE, non solo possano confermare quanto proposto dalla Commissione ma possano rafforzare queste due importanti normative europee eliminando le debolezze e incongruenze.
Le Associazioni chiedono che il Governo italiano si faccia garante delle due proposte della Commissione, senza ambiguità, e che si impegni per una loro rapida definitiva approvazione ed attuazione coerente a livello nazionale. Impegno che deve riflettersi fin da subito sui processi decisionali in atto ad iniziare dal necessario adeguamento del Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022, che il Ministro Patuanelli si è impegnato a presentare alla Commissione UE entro il mese di luglio, con modifiche sostanziali al fine di rendere il documento di programmazione della nuova PAC funzionale all’attuazione di queste nuove normative europee. Ad iniziare dall’introduzione di un eco-schema sul mantenimento delle aree per la biodiversità il paesaggio, nonché la revisione della posizione favorevole del nostro Governo al rinvio dell’attuazione delle norme ambientali della nuova PAC.
Allo stesso tempo si sollecitano i tre Ministeri (MIPAAF, MITE e Salute) competenti nella redazione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, scaduto in Italia dal febbraio 2019, a riprendere l’iter per l’adozione di un documento aggiornato con gli impegni vincolanti stabiliti dal Regolamento UE pesticidi proposto dalla Commissione UE, per il quale non esistono oggi più alibi per un ulteriore rinvio.
“Ci aspettiamo un segnale di attenzione da parte del Ministro Patuanelli ad iniziare da quanto ci dirà nella prevista riunione del tavolo “politico” con alcuni Presidenti delle Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica del prossimo 5 luglio. L’agricoltura Italiana ha tutte le potenzialità per compiere un cambio di rotta verso il modello agroecologico e non possiamo perdere questa occasione” concludono le Associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura.
Roma, 24 giugno 2022
CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). E’ inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.