A Nairobi WWF preoccupato per lo stato dei negoziati della Convenzione UE sulla biodiversità
I negoziati delle Nazioni Unite sulla biodiversità volgono al termine e il WWF esprime profonda preoccupazione per la mancanza di ambizione e di leadership mostrata dai governi nel dare priorità alla perdita della natura. Secondo il WWF i negoziati sono tenuti in ostaggio da un piccolo gruppo di Paesi che si concentrano sull’indebolimento del processo e sulla riduzione delle ambizioni.
Lo scopo dei negoziati di questa settimana a Nairobi era quello di raggiungere un consenso sull’accordo per la definizione di un’ambiziosa strategia globale per la biodiversità post-2020, nell’ambito della COP15, ora prevista per il 5-17 dicembre a Montreal. I governi a Nairobi hanno purtroppo compiuto progressi assai limitati lasciando appesa a un filo la possibilità di assicurarsi un accordo globale, trasformativo e in grado di affrontare l’accelerazione della crisi della natura mondiale.
“Di fronte alla catastrofica perdita della natura e alle tragiche conseguenze che ciò sta avendo sull’umanità” dichiara Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale, “i governi hanno messo a repentaglio tutto il lavoro fatto finora e rimandato tutte le decisioni cruciali alla COP15. Lo stesso è accaduto a marzo ai negoziati di Ginevra, e se vogliamo che la COP di Montreal abbia successo, è essenziale che i leader dianoveramente priorità ai negoziati. Se vogliamo avere qualche possibilità di sopravvivere ai drastici cambiamenti ambientali che le attività umane stanno determinando a livello globale, la natura da cui dipendiamo deve rimanere produttivo e resiliente, per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici, aumentare la sicurezza alimentare e ridurre la nostra vulnerabilità alle pandemie.”
“Se intendiamo veramente risolvere le enormi differenze su questioni chiave nei negoziati, tra cui il livello generale di ambizione per tutti gli obiettivi, è necessaria una maggiore volontà politica. Allo stesso tempo, abbiamo bisogno di leader per contrastare l’influenza di un piccolo numero di paesi, il Brasile in primis, che stanno attivamente lavorando per minare i colloqui. I capi di Stato che hanno firmato la Leaders’ Pledge for Nature, che li impegna ad invertire la curva di perdita di biodiversità entro il 2030, devono ora portare avanti l’ambizione di garantire un accordo nature-positive a Montreal. La prospettiva di un fallimento alla COP15 è incredibilmente reale”.
Il WWF accoglie con favore il forte sostegno nel round di negoziati di Nairobi per l’obiettivo di arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, ma avverte che è un obiettivo comunque insufficiente. Chiudere il decennio con più natura di quanta ne avessimo all’inizio è essenziale per garantire un futuro sostenibile sia per le persone che per il pianeta.
Una mission chiara e nature-positive è fondamentale per dare la giusta direziona all’intero quadro e garantire inoltre che l’obiettivo di 1.5C dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici rimanga effettivamente raggiungibile. Il WWF resta preoccupato per la scarsa volontà di affrontare i fattori che causano la perdita di biodiversità, in particolare i nostri sistemi alimentari.
I nostri sistemi alimentari determinano il 70% della perdita di biodiversità terrestre*: una transizione verso un’agricoltura sostenibile è essenziale per garantire sicurezza alimentare e resilienza a lungo termine.
Nonostante i faticosi progressi, il WWF accoglie con favore il forte sostegno per un obiettivo sull’uguaglianza di genere nel quadro globale per la biodiversità, nonché l’ampio sostegno per il riconoscimento dei diritti e dei ruoli delle popolazioni indigene e delle comunità locali.
Per evitare di ripetere il fallimento degli obiettivi di Aichi, tuttavia, l’accordo finale deve includere un forte meccanismo di attuazione che consenta ai Paesi di rivedere i progressi rispetto agli obiettivi e rafforzare l’azione nel tempo.
I negoziati di Nairobi hanno avuto per protagonisti l’indebolimento del testo sull’allineamento dei flussi finanziari che sostengono la natura e il fallimento dei Paesi nel raggiungere un compromesso per colmare il divario nel finanziamento alla biodiversità. Il WWF rimane convinto che la parte finanziaria sia il punto cruciale dei negoziati e che un aumento delle risorse finanziarie, da tutte le fonti, sia essenziale per l’attuazione del quadro globale per la biodiversità.