Una pesca più sostenibile nel Mediterraneo
Si sentono le stesse storie ovunque. C’è meno pesce nel mare, le conseguenze dei cambiamenti climatici si stanno aggravando e nuove minacce sono all’orizzonte. Famiglie di pescatori artigianali e tradizioni secolari che sono al centro dell’identità di intere comunità costiere rischiano di scomparire. Tuttavia è già in atto un cambiamento in cui i pescatori artigianali saranno il punto centrale di un percorso di maggiore sostenibilità della pesca in tutto il Mediterraneo.
Ci sono piccole comunità costiere che si stanno rendendo conto di avere una precisa responsabilità nei confronti del mare e stanno iniziando un percorso verso un uso più sostenibile delle risorse ittiche.
Coinvolgere le comunità costiere di pescatori artigianali è la chiave per garantire una migliore gestione delle risorse marine, trovando un equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse naturali e la loro conservazione. Per questo, il WWF da anni promuove un approccio di cogestione che valorizza il ruolo e il contributo dei pescatori artigianali, degli enti di ricerca e delle autorità locali. Riteniamo che questo sia il modo più efficace per ripristinare gli stock ittici, proteggere la biodiversità marina e garantire migliori mezzi di sussistenza per i pescatori del Mediterraneo e le loro famiglie. Inoltre siamo convinti che i pescatori della piccola pesca possano trarre un grande beneficio nell’abbracciare un modo più sostenibile di gestire le risorse marine.
I pescatori artigianali che accolgono la cogestione stanno collaborando con scienziati, responsabili politici e organi deputati al controllo per co-gestire le risorse marine, stanno apprendendo come accedere ai fondi dell’UE per investire in misure che aumentino la sostenibilità delle loro attività; stanno utilizzando la tecnologia per aumentare la trasparenza e la tracciabilità dei propri prodotti; stanno imparando a diversificare e commercializzare meglio il proprio pescato e a promuovere la multifunzionalità della piccola pesca tramite attività come il pescaturismo o l’ittiturismo.
Il progetto Pescare oggi per domani
Collaboriamo con questi “pionieri blu” in 10 Paesi Mediterranei, tra cui l’Italia. Il progetto “Pescare Oggi per Domani” del WWF mira a trasformare il settore della piccola pesca in Italia promuovendo meccanismi di cogestione delle risorse marine tra Aree Marine Protette, pescatori artigianali, ricercatori, associazioni di categoria, autorità e ONG, entro i quali identificare soluzioni condivise per una pesca più sostenibile dal punto di vista ecologico e socio-economico.
Crediamo che per salvaguardare l’ecosistema marino dallo sfruttamento eccessivo delle risorse, sia fondamentale supportare i pescatori locali della piccola pesca nel percorso verso la sostenibilità e promuovere un consumo responsabile di pesce. Il progetto è portato avanti in diversi siti italiani: nel Golfo di Patti in Sicilia, nell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal Ventre in Sardegna, e nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo in Puglia.
I primi risultati dal 2018 ad oggi
Dal 2018, insieme alle comunità locali del Golfo di Patti in Sicilia, dell’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal Ventre in Sardegna, e dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo in Puglia siamo riusciti a:
- Formalizzare due tavoli di cogestione, a Porto Cesareo e nel Golfo di Patti, con rappresentanti di pescatori e associazioni di categoria, enti di ricerca, AMP, autorità locali, organi deputati al controllo e FLAG. Attraverso i tavoli di cogestione sono stati condotti monitoraggi delle attività di pesca, identificate e implementate misure per una pesca più sostenibile, testate soluzioni per ridurre la competizione tra pescatori e delfini e sottomessi diversi progetti FEAMP sulla sostenibilità della pesca;
- Sviluppare un nuovo mercato per un pesce cosiddetto “povero” a Porto Cesareo;
- Sviluppare un’app di vendita diretta per i pescatori a Milazzo con il coinvolgimento di 6 ristoranti;
- Iniziare un percorso di phasing-out dall’utilizzo del polistirolo, una delle principali fonti di inquinamento di plastica in mare, distribuendo 490 cassette di plastica riutilizzabili e riciclabili ai pescatori dei 3 siti;
- Formare 34 persone (pescatori e pescatrici e tour operator) di 4 diversi siti sul pescaturismo, supportare a 4 attività di pescaturismo a Porto Cesareo, Sinis e Messina e agevolare l’inizio di nuove attività di pescaturismo nel Golfo di Patti tramite modifiche alla normativa locale;
- Formare 16 persone tra pescatori e assistenti tecnici per accedere ai fondi FEAMPA e finanziare 13 progetti per una pesca più sostenibile nel Golfo di Patti, Porto Cesareo, Sardegna, Calabria e Centro e nord-adriatico (es: acquisto di reti più selettive e di pannelli solari);
- Sviluppare proposte pratiche e normative per incrementare l’efficacia della sorveglianza nelle AMP e promuovere tavoli di coordinamento della sorveglianza a livello locale;
- Far conoscere ai pescatori, Aree Marine Protette (AMP) e ricercatori di 3 siti italiani altre 3 realtà mediterranee in Spagna e Turchia e le loro buone pratiche, e far sentire la loro voce in diversi eventi internazionali;
- Iniziare una collaborazione a livello nazionale con il mondo della piccola pesca per riconoscere formalmente la cogestione in Italia e dare così maggiore voce ai pescatori artigianali nei tavoli decisionali;
- Continuiamo inoltre a supportare il processo di riconoscimento formale del Piano di Gestione del Golfo di Patti che includerà una nuova area di protezione integrale di 450 ettari, e diverse misure per una pesca più sostenibile (maggiore selettività delle reti, restrizioni spazio temporali e misure di gestione per i FAD, tra cui l’utilizzo di FAD biodegradabili).
In parallelo, insieme all’AMP di Torre Guaceto siamo riusciti a coinvolgere, attraverso un processo partecipativo e scientifico, sia i pescatori artigianali che ricreativi che operano anche in tutta la ZSC a mare (un’area di circa 7000 ha che si estende per 33 km di costa), i quali stanno partecipando all’identificazione di nuove nuove aree a protezione integrale. Queste in linea con la Strategia sulla Biodiversità 2030 dell’UE, dovranno occupare un 10% di tutta l’area oggetto di studio.
Il grande impatto positivo che un maggior numero di “pescatori in trasformazione” avrebbe sul ripristino degli ecosistemi marini potrebbe rappresentare la vera differenza per l’ambiente e per il settore della piccola pesca.
In occasione dell’Anno Internazionale della Pesca Artigianale e dell’Acquacoltura #IYAFA2022, dichiarato dalle Nazioni Unite, vogliamo dare voce a questi uomini e donne che hanno il coraggio di vestire i panni di leader del cambiamento e diventare dei veri imprenditori del mare.
I nostri eventi
Il 2 luglio a Porto Cesareo
“Nel segno dello zerro: da piccolo pesce a grande ricetta nel Salento“
Questo evento, organizzato da WWF in collaborazione con MareVivo e con il supporto del tavolo di cogestione della piccola pesca dell’AMP di Porto Cesareo, non sarà soltanto l’occasione perfetta per degustare i prodotti a base di zerro, ma una vera esperienza che combinerà il piacere del gusto a cultura e consapevolezza. Una serata all’insegna del pesce “povero” e locale, in cui lo zerro sarà protagonista. Il fine ultimo dell’evento è stato quello di tutelare le specie ittiche già sovrasfruttate, promuovendo scelte alimentari più responsabili e sostenibili, sostenendo al contempo il settore della piccola pesca costiera che rappresenta fonte di sostentamento e lavoro per migliaia di persone. Senza rinunciare al buon cibo, con questo progetto diventiamo tutti protagonisti del nostro futuro.
A settembre evento a Milazzo (ME)
“Loro ci mettono la faccia“
Il WWF Italia si unisce al Milazzo Gourmet, organizzato dal comune di Milazzo per accrescere la consapevolezza alimentare della comunità riguardo l’importanza di scegliere prodotti ittici locali, legali e tracciabili, pescati da pescatori artigianali impegnati in un percorso verso la sostenibilità. Dalla necessità della comunità dei pescatori artigianali del Golfo di Patti di aumentare la tracciabilità del prodotto e il suo valore nascono due applicazioni: “ABALOBI PescApp” e “ABALOBI Marketplace”, che offrono ai pescatori professionali la possibilità di dare maggiore valore al pescato locale, vendendolo meglio, e quindi riducendo la pressione di pesca sugli stock ittici; e ai clienti offrono la possibilità̀ di acquistare pesce fresco, locale, tracciabile e legale. Tramite il progetto fotografico che si farà al castello di Milazzo, WWF vuole dare visibilità ed assegnare il giusto valore agli operatori della piccola pesca costiera che lavorano in maniera responsabile e legale. Loro ci mettono la faccia significa trasparenza, tracciabilità, qualità dei prodotti per promuovere una gestione responsabile delle risorse ittiche.
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Il 2022 è l'anno internazionale della Piccola pesca
Il comunicato stampa del WWF