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A Isola Capo Rizzuto rinvenuto un ordigno per la pesca di frodo

Un ordigno esplosivo del peso di oltre 2 kg è stato rinvenuto tra gli scogli di Isola di Capo Rizzuto, plauso del WWF alle autorità

Plauso del WWF alle forze dell’ordine

Nonostante siano trascorsi ben quarant’anni da quando, con legge n.979 del 1982, ne venne prevista l’istituzione (avvenuta poi nel 1991), l’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, continua a subire gli attacchi da parte di chi ha in spregio le regole finalizzate alla protezione della straordinaria biodiversità della riserva, favorendo al contempo una fruizione compatibile del territorio.
Il ricco e variegato patrimonio ittico della riserva marina (con i suoi 14.343 ettari, la più grande d’Italia) rischiava di subire un danno non indifferente se la Squadra Amministrativa della Questura di Crotone e gli Uomini della Capitaneria di Porto della città pitagorica non avessero individuato un ordigno esplosivo del peso di oltre 2 kg, posizionato tra gli scogli nella frazione “Le Castella” di Isola di Capo Rizzuto con lo scopo di provocare la morte di tutti i pesci presenti in quella zona. Un metodo, quello dell’uso di materiale esplosivo, già noto in passato e altamente pericoloso, tanto da richiedere l’intervento degli artificieri della Questura per renderlo inoffensivo.
La deflagrazione avrebbe potuto provocare la morte di diverse specie ittiche che popolano l’Area Marina, non solo di pesci comuni, ma anche di una rara specie di origine tropicale, nota agli studiosi per la bellezza della sua livrea, l’Euscarus cretensis, detto volgarmente “pesce pappagallo”: un vero e proprio gioiello vivente che deve il suo nome popolare ai denti delle mascelle che fuoriescono dalla bocca e che ricordano appunto il becco di un pappagallo.

Nel manifestare la propria soddisfazione e il plauso alle Forze dell’Ordine, le Organizzazioni Aggregate del WWF Calabria (di cui una presente e attiva proprio a Crotone) ricordano la funzione insostituibile delle Aree Marine Protette (così come dei Parchi Nazionali e Regionali) nella conservazione della Natura d’Italia: ambienti marini e terrestri sottratti al degrado e alla distruzione e capaci, se opportunamente e saggiamente gestiti, di assicurare un benessere duraturo proprio perché basato sul rispetto dell’ambiente.

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