In Sicilia un modello di pesca sostenibile frutto della concertazione
Dopo tre anni di lavoro e concertazione, è stato finalmente approvato, tramite decreto ministeriale (N.0340106 del 01/08/2022), il Piano di Gestione Locale (PdGL) del Co.Ge.Pa di Portorosa, che prevede una serie di misure mirate ad una pesca più sostenibile nel rispetto delle risorse e degli ecosistemi marini nel Golfo di Patti. Tre le misure approvate, è stata rivolta un’attenzione particolare all’uso dei FAD (fishing aggregating devices), meglio conosciuti come “cannizzi” per la pesca alla lampuga, per i quali è stati vietato l’utilizzo all’interno del golfo di Patti e ridotto il numero di tali attrezzi nelle aree adiacenti di competenza del PdGL. Altre misure riguardano l’uso di reti da posta più selettive, riduzione dei richiami luminosi per la pesca ai totani, ed infine la creazione di una nuova area a protezione integrale con riduzione delle attività di pesca in termini spazio temporali. Il piano di gestione prevede anche il monitoraggio delle attività di pesca per assicurare il raggiungimento di obbiettivi ecologici e socio-economici che sarà effettuato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, quale organismo scientifico che ormai da anni svolge attività di monitoraggio e governance della pesca artigianale a livello locale e non solo.
Un bellissimo risultato che celebra degnamente l’Anno Internazionale della Pesca Artigianale e dell’Acquacoltura dichiarato dall’ONU e frutto della proposta dei pescatori del Co.Ge.Pa di Portorosa e del lavoro di concertazione e condivisione del tavolo di cogestione del Golfo di Patti, istituito nel 2019 attraverso il progetto WWF Pescare Oggi Per Domani .
Al Tavolo partecipano tutti gli attori locali, dai pescatori, alle autorità, agli enti di ricerca e alle associazioni ambientaliste (Co.ge.Pa PortoRosa, Stazione Zoologia Anton Dorhn, Marevivo, Capitaneria di Porto di Milazzo, Comune di Patti e Comune di Milazzo, Università di Messina, AGCI Sicilia, Blunauta diving center, Dugongo team, Fedagripesca Sicilia, GAC Golfo di Patti, IRBIM CNR). Il tavolo di cogestione sin dalla sua nascita e per i successivi 3 anni ha lavorato affinché il piano di gestione locale venisse migliorato e riconosciuto formalmente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Pesca, la strada è la cogestione
Questo risultato dimostra come la cogestione delle attività di pesca sia la strada per garantire una piccola pesca più sostenibile dal punto di vista ecologico e socio-economico, e questo riconoscimento ministeriale, da lungo atteso, lascia ben sperare rispetto alla ripetizione di questa buona pratica in altri tratti di mare.
“Portare le comunità costiere di pescatori artigianali al tavolo con enti di ricerca, autorità locali e associazioni ambientaliste, sviluppando piani di gestione locale condivisi, è la chiave per garantire una migliore gestione delle risorse marine, trovando un equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse naturali e la loro conservazione” ha detto Giulia Prato, Responsabile Mare WWF Italia “Ci auguriamo che ora si possa arrivare velocemente al passo successivo, ovvero la formalizzazione della cogestione quale meccanismo di governance della piccola pesca a livello nazionale, per dare piena applicazione al Piano d’Azione Regionale sulla Piccola Pesca FAO-GFCM che l’Italia è chiamata a implementare entro il 2028.”
“Le azioni di monitoraggio che verranno avviate consentiranno di valutare in maniera efficace le misure tecniche adottate, i pescatori saranno impegnati direttamente nelle attività di raccolta dati e potranno valutare gli effetti delle regole che essi stessi hanno fortemente voluto, anche al fine di contrastare la pesca illegale che ancora oggi rappresenta un punto di debolezza per il settore” dice Teresa Romeo, Direttrice della Sede Sicilia della Stazione Zoologica Anton Dohrn. “Sono certa che questo primo traguardo restituirà ai pescatori la fiducia nel sistema di governance che partendo dalla Cogestione, è in grado di diventare uno strumento unico di sostenibilità ambientale e sociale
“L’approvazione del piano di gestione locale è un risultato molto importante frutto di un lungo lavoro che ha visto impegnate tutte le imprese di pesca parte del Co.Ge.Pa Portorosa, un premio a lungo atteso per l’impegno di questa importante marineriai italiana rispettosa delle regole e attenta alla conservazione e gestione risorse marine” concludono Nino Accetta e Settimo Accetta, rispettivamente Presidente Regionale Federagripesca e Presidente del Co.Ge.Pa Portorosa
Nel Golfo di Patti, il WWF e tutto il tavolo di cogestione sono impegnati anche sul fronte della sostenibilità socio-economica del settore piccola pesca locale, attraverso l’implementazione di un’APP per la tracciabilità del pescato e la vendita diretta, un passo necessario per arrivare a una filiera locale interamente tracciabile e ben gestita a vantaggio di chi in primo luogo ne dipende.