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Urban Nature, l'evento centrale all'Orto botanico di Roma

Si è svolta la sesta edizione di Urban Nature, la festa WWF della natura in città, collegata quest'anno al progetto "La natura si fa cura"

Il decalogo del WWF per far diventare le nostre città il motore della transizione ecologica

Nella giornata conclusiva della sesta edizione di Urban Nature arriva un primo bilancio: 1600 piazze in tutt’Italia si sono mobilitate per la festa della Natura in città, che quest’anno era collegata a “La Natura si fa cura”, un grande progetto per creare vere e proprie Oasi all’interno degli ospedali pediatrici, per favorire il recupero, la riabilitazione e il benessere psicofisico dei piccoli pazienti.

Nel corso dell’iniziativa al Museo Orto Botanico di Roma, dove famiglie, bambine e bambini o semplicemente curiosi hanno potuto sperimentare la valenza educativa di un’Aula Natura vera e propria costruita per l’occasione, il WWF Italia ha lanciato 10 proposte per avere città più sostenibili. Un vero e proprio manifesto rivolto a tutte le istituzioni per dare più spazio alla natura nei nostri centri urbani per favorire il benessere, la sicurezza e la vivibilità delle nostre città.

L’appuntamento al Museo Orto Botanico di Roma è in collaborazione con il Museo Orto Botanico di Roma, Città del Sole, Federazione Italiana Sport equestri e i Carabinieri Forestali.

© Urban Nature 2022 , Roma
© Urban Nature 22

Il decalogo WWF della città sostenibile

  1. La Natura a scuola e in ospedale. Realizzare Aule-Natura e Oasi naturali in scuole e ospedali pediatrici per avvicinare i bambini alla biodiversità e consentire laboratori didattici all’aria aperta: spazio verde arricchiti da elementi naturali e micro-habitat (stagno, siepi, giardino) in cui osservare direttamente non solo le diverse forme di viventi, ma anche la relazione alla base delle reti ecologiche, attirando la piccola fauna (in particolare insetti e uccelli) e offrendo luoghi-rifugio a piccoli animali, oltre che spazi di benessere psicofisico in particolare per i più piccoli.
  2. Rinaturalizzare la città. Promuovere interventi di de-impermeabilizzazione del suolo (rimuovendo asfalto e cemento in eccesso), la riforestazione con piante locali di aree urbane abbandonate e progettazione di nuove aree verdi, in particolare lungo le aste fluviali presenti nei centri cittadini, anche per aumentare la sicurezza del nostro territorio, utilizzando al meglio le risorse messe a disposizione dal PNRR.
  3. La città naturale. Adottare piani per la biodiversità urbana che mettano insieme infrastrutture verdi e reti ecologiche, integrati con piani di adattamento al cambiamento climatico. La biodiversità ci garantisce quei servizi ecosistemici capaci di assicurare ossigeno e aria pulita, acqua potabile, suolo fertile, indispensabili per la nostra vita. Al tempo stesso questo grande patrimonio naturale, attraverso interventi basati sul rispetto e il potenziamento dei cicli naturali (Nature Based Solutions), offre ottimi strumenti per contrastare il cambiamento climatico e consentire di sopportarne meglio gli effetti.
  4. Una città a misura d’uomo. Avviare la trasformazione dei centri urbani in “città di 15 minuti” per superare la dipendenza dalle auto negli spostamenti (con i relativi stress e costi) e recuperare lo spirito delle comunità locali. Il modello, reso popolare dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo, è stato descritto come un “ritorno a uno stile di vita locale” e punta a soddisfare la maggior parte delle necessità quotidiane dei residenti attraverso lo spostamento a piedi o in bicicletta direttamente dalle proprie abitazioni.
  5. Recuperare e non consumare. La cementificazione, oltre a compromettere il paesaggio naturale e urbano, contribuisce a rendere il nostro Paese meno sicuro perché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di alluvioni. Per contrastare il consumo di suolo (ogni secondo 2 mq di territorio italiano viene cementificato) va introdotto nelle pianificazioni comunali il Bilancio zero di consumo di suolo, procedendo ad una valutazione del patrimonio edilizio esistente e stimolando il recupero delle aree già occupate e degradate.
  6. Nutrire la città. Adottare sul cibo politiche locali sostenibili in termini di distribuzione e vendita che, attraverso i mercati contadini e i gruppi di acquisto solidali, favoriscano l’accesso più equo dei cittadini a cibo fresco, biologico e km zero in tutti i quartieri. Fondamentale la diffusione di programmi di educazione e formazione nonché di strumenti di vendita last-minute per la riduzione degli sprechi alimentari.
  7. In bici ci guadagni. Prevedere incentivi di Comuni e Aziende per utilizzare la bicicletta per andare al lavoro e a scuola. In particolare mettere in atto programmi di accompagnamento di comunità a piedi o in bicicletta lungo percorsi definiti da casa a scuola. Adottare poi piani di sviluppo di piste ciclabili e percorsi protetti per facilitare e rendere più sicuri gli spostamenti in bicicletta.
  8. Trasporti pubblici gratuiti. Sviluppare una sperimentazione di servizi di trasporto pubblico gratuiti che, partendo dal coinvolgimento di alcune categorie (ad es.: studenti e pensionati) punti a rendere il trasporto pubblico più conveniente rispetto al mezzo privato. Ovviamente questa sperimentazione va accompagnata ad un potenziamento dei servizi di trasporto pubblico locale.
  9. Merci eco-logiche. Promuovere progetti di “logistica urbana” con la creazione di piattaforme per la raccolta delle merci e l’introduzione di regole ad hoc per la loro distribuzione all’interno dei centri urbani al fine di evitare continui ingressi di mezzi pesanti anche nelle zone a traffico limitato.
  10. Guardiani del verde. Promuovere programmi di volontariato finalizzato a prendersi cura del patrimonio verde delle città. Importante anche definire progetti di citizen science e monitoraggi della flora e della fauna per rendere i cittadini più consapevoli del capitale naturale che li circonda, incentivandoli a creare spazi verdi privati, piccole oasi di biodiversità in balcone, terrazzi, giardini condominiali o aziendali, migliorando così i servizi ecosistemici urbani.

In questa giornata speciale il WWF ricorda Piero Angela che, esattamente un anno fa, fu premiato in occasione della V edizione di Urban Nature, proprio al Museo Orto Botanico di Roma.

I partner di Urban Nature 22
A fianco del WWF per lo sviluppo delle Oasi in Ospedale ci sono l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), la Fondazione Fight the Stroke, Fondazione Dynamo e gli architetti paesaggisti di IASLA, mentre l’iniziativa Urban Nature è patrocinata da ISPRA e supportata, tra gli altri numerosi partner, da Carabinieri Forestali, Associazione Nazionale Musei Scientifici, AIGAE, Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, CESAB, FIAB, Network Nazionale Biodiversità Società Geologica Italiana, UNAAPI.

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