WWF: bracconaggio piaga endemica in molte zone della Calabria
Il recente sequestro di ben 80 ghiri, una specie protetta dalla legge n.157 del 1992, rinvenuti dai Carabinieri di Palmi e dallo Squadrone “Cacciatori” della Benemerita in un congelatore di un’abitazione di Santa Cristina d’Aspromonte (RC) ripropone in modo preoccupante il problema della diffusione del bracconaggio in Calabria. Il responsabile è stato denunciato.
Le cronache giornalistiche continuano purtroppo a riempirsi di notizie di episodi di bracconaggio ai danni di specie protette mediante cattura con reti, come accade ad esempio nei confronti di migliaia di piccoli uccelli canori come i cardellini e altre specie di fringillidi, di diverse specie di tordi o con trappole o fucili ai danni dei ghiri. Purtroppo questi piccoli roditori sono molto apprezzati dal punto di vista gastronomico in alcune zone della Calabria, in particolare sul versante Ionico. La frequenza dei sequestri e delle denunce fanno presupporre una diffusione del fenomeno molto più ampia, frutto di una incultura e di un disprezzo verso le leggi dello Stato che si tramandano di padre in figlio, con danni gravissimi alla biodiversità. Come se certe “tradizioni”, solo perché tali, dovessero trovare una giustificazione sociale, benché contrarie alla legge.
Il WWF ricorda a proposito che, in base all’Art.1 della succitata legge 157/92, la fauna selvatica italiana “è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale” e che, per questo motivo, oltre alle sanzioni previste dalla stessa, in alcuni casi si configura il reato di furto aggravato ai danni dello Stato.
Nel rinnovare il suo plauso all’Arma dei Carabinieri per l’ennesima operazione che ha portato al sequestro di un numero così ingente di animali protetti e alla denuncia del responsabile, il WWF invita tutte le Forze dell’Ordine a non abbassare la guardia nei confronti dei reati contro il patrimonio faunistico.
Per migliorare il contrasto ai crimini di natura e in particolare verso quelli ai danni della fauna selvatica, il WWF è impegnato in prima linea con il Progetto LIFE SWiPE , che promuove il coordinamento e la collaborazione diretta con magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, e con tutti coloro i quali hanno un ruolo attivo nelle azioni di investigazione e persecuzione dei crimini contro la biodiversità.