Stop alle folli richieste delle lobby delle armi
La cancellazione della scienza e del parere dell’Ispra sui calendari venatori, la potestà delle regioni di decidere sui tempi di caccia ed ampliare le specie cacciabili, il raggiro del divieto europeo di usare le munizioni al piombo nelle zone umide: sono i principali contenuti degli emendamenti presentati da parlamentari filocaccia al Decreto Asset per la tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici, oggi in Aula al Senato.
Per questo le associazioni ENPA, Federazione Nazionale Pro Natura, LAC, LAV, LEIDAA, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, LNDC Animal Protection, OIPA e WWF Italia hanno scritto al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, chiedendo di non ammettere gli emendamenti.
Si chiede la cancellazione di ogni controllo sulla caccia
“Si tratta ‘ dichiarano le associazioni – di emendamenti che puntano letteralmente a distruggere i pilastri della tutela della biodiversità, ma anche a danneggiare la salute umana, attraverso la disapplicazione del Regolamento europeo che limita l’uso delle munizioni in piombo, altamente tossico per persone, animali e ambiente, e la cancellazione di ogni forma di controllo della caccia, sia sul piano scientifico, mediante la cancellazione dell’obbligo di richiedere i pareri ISPRA sui calendari venatori, consentendo alle Regioni di decidere liberamente quali specie animali dichiarare cacciabili, sia sul piano giuridico, impedendo ai giudici di sospendere la caccia anche in casi di particolare gravità ed urgenza.
“Siamo di fronte ad una clamorosa violazione dell’articolo 9 della Costituzione, che pone in capo allo Stato la tutela della biodiversità, e a una palese infrazione del diritto comunitario, in un momento in cui, peraltro, l’Italia deve rispondere alle contestazioni europee proprio sulle materie oggetto degli emendamenti. Come dire: invece che adeguarsi, l’Italia aggrava in modo brutale la frattura”.
“Il Ministro Pichetto Fratin e la stessa Presidente Meloni prendano posizione chiara e contraria a questo tentativo estremistico, ma intanto, se la democrazia e le regole hanno un senso, il Presidente La Russa, alla luce del Regolamento del Senato, dichiari inammissibili emendamenti che nulla hanno a che vedere con la materia del decreto”.