Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness e WWF in udienza al TAR Venezia
Si è tenuta il 6 marzo scorso l’udienza di discussione davanti al TAR Veneto del ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste avverso il contestato collegamento sciistico tra il Comelico e la Val Pusteria che tocca aree di elevata integrità naturalistica, ambientale ed ecosistemica, sottoposte ai vincoli ex lege ed al vincolo di area vasta di cui al DM n. 1936/2019 (ripristinato nel 2024 dal Consiglio di Stato in riforma della sentenza del TAR Veneto che nel 2022 lo aveva annullato), e che ricade in aree della Rete Natura 2000.
Davanti al TAR Veneto le associazioni ambientaliste hanno ribadito che il collegamento sciistico non si può fare: il DM n. 184/2007 vieta infatti nelle aree della Rete Natura 2000 la realizzazione di nuove piste da sci e di nuovi impianti sciistici ad eccezione di quelli già previsti negli atti di pianificazione esistenti alla data della sua entrata in vigore. Nessun documento offerto in giudizio dal Comune di Comelico Superiore è stato idoneo a dimostrare che nel 2007 il collegamento sciistico contestato fosse già previsto negli atti di pianificazione comunale. In udienza le associazioni ambientaliste hanno anche evidenziato come negli atti del giudizio la stessa Soprintendenza aveva qualificato come particolarmente grave il fatto che le varianti urbanistiche approvate dal Comune ed impugnate dalle associazioni ambientaliste non abbiano tenuto in nessun conto il decreto ministeriale di area vasta, pienamente vigente ed efficace al momento della loro approvazione, agendo come se tale decreto non fosse mai esistito. Ora si rimane in attesa della decisione del TAR.
Associazioni: proteggere territorio e biodiversità
Le Associazioni auspicano in una sentenza che preservi un territorio di grande valore ambientale e ricco di biodiversità, nel rispetto delle generazioni future, per contribuire alla battaglia contro i cambiamenti climatici.
Le Associazioni si rivolgono alle Comunità locali per invitarle a ripensare alla pianificazione del loro territorio, cercando di valorizzare e preservare la ricchezza naturale e la biodiversità che ancora sopravvivono nei loro territori, affinché si facciano portatrici di nuovi valori ecologici, fondamentali in questo periodo in cui la crisi climatica ci pone ogni giorno sfide nuove da gestire.