Sono 62 i nidi monitorati dal WWF fra Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria, di questi 12 in emersione
Il network tartarughe del WWF che sensibilizza i turisti e insieme ai volontari risponde in tempo reale e agisce per mettere in sicurezza la specie
La prima schiusa in Sicilia è iniziata lo scorso 6 agosto ad Avola, in provincia di Siracusa, sotto lo sguardo dei volontari e degli esperti WWF. In questo momento sono ben 8 i nidi in schiusa nella stessa provincia e si contano oltre 400 piccole tartarughine che hanno già conquistato il mare per iniziare la loro vita. L’ultimo nido si è schiuso ieri sera a Sampieri, in provincia di Ragusa e sono già oltre 30 le neonate emerse.
Fra Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria sono in totale 62 i nidi di Caretta caretta gestiti e monitorati dal WWF. Solo in Sicilia se ne contano 34 fra le province di Ragusa e Siracusa (di questi 8 in schiusa e 2 già schiusi). Evento straordinario di quest’anno si è verificato nella spiaggia di Gallina ad Avola: in un lembo di sabbia lungo appena 600 metri i volontari, guidati della biologa e operatrice del progetto Life Euroturtles Oleana Olga Prato, hanno trovato ben 6 nidi. Dalla notte del 14 agosto, sono ben 7 le schiuse avvenute contemporaneamente nella provincia di Siracusa.
I due nidi trovati e messi in sicurezza del WWF in Basilicata si trovano a Maratea (uno è già schiuso), mentre in Puglia è la provincia di Taranto quella in cui si stanno attendendo le schiuse. In Calabria è attivo per il terzo anno consecutivo il progetto TartAmare.
Solo grazie all’impegno dei volontari, sostenuto anche dal progetto europeo Life Euroturtles, si è creato un vero e proprio network che coinvolge attivamente cittadini residenti, turisti, operatori balneari e Capitanerie di Porto.
Le attività di messa in sicurezza, monitoraggio e tutela dei nidi avviene anche grazie alla collaborazione con le Capitanerie e con le Ripartizioni faunistiche, che, come nel caso del coordinamento della ripartizione faunistico venatoria del “servizio per il territorio di Ragusa”, mette a disposizione gli operai forestali in servizio nelle aree attrezzate costiere proprio per aiutare a recintare i nidi, ma anche per sensibilizzare e formare turisti e residenti su come agire alla vista di tartarughe che nidificano o schiuse. Grazie a queste attività di comunicazione e alla presenza di appositi gruppi Facebook o Whatsapp, agli esperti arrivano numerose segnalazioni di escursioni, tracce o nidificazioni in corso.
Sono sempre di più, infatti, i cittadini che si avvicinano alle associazioni per aiutarle in tutti i modi possibili nelle attività di tutela delle tartarughe: aiutano i volontari nella costruzione delle gabbie di sicurezza attorno al nido e partecipano ai monitoraggi fino alla schiusa delle uova. Le attività dei volontari e cittadini -infatti- non si sono fermati nemmeno nelle giornate di vacanza. In tanti hanno vegliato i nidi durante le notti di San Lorenzo e Ferragosto.
Presto si attendono altre schiuse di nidi segnalati proprio grazie alle collaborazioni fra enti e associazioni e a tutte le attività di sensibilizzazione, formazione e monitoraggio realizzate sul territorio.
La tutela delle tartarughe marine e delle specie a rischio nel Mediterraneo è uno degli obiettivi della campagna GenerAzioneMare del WWF Italia, che ogni anno unisce volontari, ricercatori, pescatori, imprese per difendere il nostro capitale blu e ripristinare l’equilibrio del Mediterraneo, in modo che le persone e la natura possano continuare a prosperare, insieme.