Non perdere l’occasione di ampliare la tutela estendendo la parte a mare come da proposta Ispra e integrando le Aree della ReteNatura2000
Con una nota della Presidente Donatella Bianchi, il WWF ha avanzato al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ed al Presidente della Regione Liguria Giovani Toti una proposta per risolvere l’impasse che si è creato per l’Istituzione del Parco Nazionale di Portofino.
La proposta del WWF intende affidare al costituendo parco nazionale le competenze dell’Area Marina Protetta dando così vita ad un parco nazionale marino e terrestre ed intende fissare nell’attuale sommatoria dei perimetri del Parco Regionale e dell’Area Marina Protetta i confini minimi inderogabili del nuovo parco che dovrebbero essere estesi entro 180 giorni da un accordo tra lo Stato e la Regione Liguria travato partendo dalla proposta elaborata da ISPRA, fissando immediatamente i confini del nuovo Parco Nazionale marino e terrestre su quelli già esistenti del Parco Regionale e dell’AMP si adempirebbe nei termini a quanto prescritto dal TAR e si lascerebbe impregiudicata la possibilità di estendere la tutela a la valorizzazione del territorio a nuove aree.
Il dibattito sulla perimetrazione del Parco Nazionale di Portofino ha presentato infatti una serie di criticità: non è un caso che da alcuni sia stato richiesto l’intervento della giustizia amministrativa. Attualmente è in corso una proposta di perimetrazione elaborata da ISPRA che giustamente riconsidera in termini estensivi l’attuale perimetro del Parco ricomprenda il Golfo del Tigullio fino a Chiavari e due aree di Rete Natura 2000; sempre ISPRA sta poi elaborando una proposta di estendere la Zona B dell’Area Marina Protetta sino a Punta Faro e ad altre zone meritevoli di tutela allargando tutto il perimetro a Sud. Il WWF nel sottolineare quanto questo approccio estensivo rispetto alle attuali perimetrazioni sia condivisibile ed importante soprattutto per l’inglobamento del Parco delle aree di Rete Natura 2000, ribadisce che anche questa auspicabile soluzione di perimetrazione debba essere quella di un unico Parco marino terrestre e non di due soggetti gestori uno a terra ed uno a mare.
“Il WWF ritiene che tale impostazione potrebbe in futuro favorire soluzioni analoghe per gli Enti Parco che sono affidatari della gestione di AMP” ha dichiarato Donatella Bianchi, “potrebbe poi facilitare l’estensione a mare per quei parchi nazionali hanno avanzato proposte in tal senso, ma soprattutto potrebbe indicare un vera prospettiva di sviluppo della tutela a mare basata sulla gestione integrata della fascia costiera e sulla partecipazione delle comunità locali anche a questi nuovi obiettivi di tutela”
Tecnicamente la proposta del WWF consiste in una norma che, al pari di altre, potrebbe essere inserita tra le varie misure urgenti che il Governo si appresta a varare. Questa oltre nel prevedere l’istituzione del parco nazionale marino-terrestre di Portofino formato dagli attuali territori del Parco Regionale e dell’Area marina protetta e la possibilità di estendere questo perimetro entro 180 giorno previa intesa Stato – Regione Liguria, dispone che le competenze dell’Area Marina Protetta vengano trasferite al Parco marino e terrestre, che per garantire l’immediata operatività di questo ed in ragione delle peculiarità del nuovo Ente la nomina del primo Direttore venga fatta dal Ministero della Transizione Ecologica, che vigilanza sia garantita per gli ambiti di competenza ai Carabinieri Forestali ed alla Capitaneria di porto che dovranno però operare sinergicamente.
Questa la proposta del WWF
1. Al fine di affrontare la crisi climatica e quella della perdita di biodiversità e di garantire una corretta sostenibilità della sviluppo del territorio, è istituito il parco nazionale marino-terrestre di Portofino, comprendente le aree ricadenti nel perimetro del Parco regionale di Portofino, istituito con legge della regione Liguria del 4 dicembre 1986, n. 32, e riordinato dalla legge della regione Liguria del 22 febbraio 1995, n. 12, e l’area protetta marina di Portofino istituita con decreto del 26 aprile 1999 del Ministro dell’Ambiente.”.
2. Tramite il decreto istitutivo del parco, da emanarsi entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, previa intesa Stato – Regione Liguria, la riperimetrazione può essere rivista in termini estensivi nel rispetto cioè di quella attualmente vigente per le aree del Parco regionale di Portofino e della già istituita area protetta marina di Portofino. Il parco nazionale marino-terrestre di Portofino assorbe le competenze di cui all’articolo 18 della legge 6 dicembre 1991, n. 394
3. Il Ministero della Transizione Ecologica è autorizzato a nominare il Direttore del parco in deroga all’articolo 9, comma 11, della legge 6 dicembre 1991, n. 394, assicurando comunque l’idoneità all’esercizio della funzione di direttore del parco in considerazione delle attitudini, delle competenze e delle capacità professionali necessarie alla gestione della particolare tipologia dell’area. L’Ente Parco stipulerà con il Direttore nominato un apposito contratto di diritto privato per la durata di cinque anni.
4. Entro 120 giorni dall’emanazione del decreto di cui al comma 2, Il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministro della Pubblica Amministrazione, predispone la pianta organica dell’Ente Parco, anche in considerazione delle speciali competenze necessarie per la sua gestione. Il parco nazionale marino-terrestre di Portofino assorbe comunque nella propria pianta organica il personale attualmente in servizio nell’area marina protetta di Portofino e, previa intesa con la Regione Liguria, quello del Parco Regionale.
5. La vigilanza, nelle rispettive aree di competenza, è garantita dai Carabinieri Forestali e dalla Capitaneria di Porto. Al fine di garantire la massima efficacia ed efficienza delle operazioni e degli interventi di vigilanza, i Carabinieri Forestali e la Capitaneria di Porto agiscono in coordinamento e sinergia sotto la dipendenza funzionale dell’Ente parco ai sensi dell’art. 21, comma 2, della legge 6 dicembre 1991, n. 394.
6. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a euro _________ annui a decorrere dall’anno 2021 (OPPURE 2022), si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2021-2023, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2021, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della Transizione ecologica.[i]
[i] Salvo diversa copertura iscritta in bilancio e disponibile