Il nuovo rapporto di CleanAction
La Coalition Linking Energy And Nature for action (CLEANaction) ha da poco pubblicato un interessante Rapporto sulle diverse forme di energia e il loro impatto sul clima e sulla natura: “Nature – safe Energy: linking energy and nature to tackle the climate and Biodiversity crisis (Energia sicura per la natura: Collegare energia e natura per affrontare la crisi del clima e della biodiversità).
CLEANaction è una coalizione di ONG, aziende leader, enti governativi e istituzioni finanziarie istituita per affrontare l’urgente necessità di una transizione globale ed equa verso un sistema di energia rinnovabile a basso impatto e rispettoso della natura, della quale fa parte anche il WWF in qualità di socio fondatore.
Secondo il Rapporto,la transizione verso l’energia rinnovabile offre l’opportunità di ristabilire il delicato equilibrio tra produzione energetica e natura, confermando inoltre chetutte le forme di energia rinnovabile rappresentano in ogni caso la soluzione migliore per la natura rispetto ai combustibili fossili.
In particolare, una transizione energetica incentrata su eolico e fotovoltaico solare può comportare impatti ambientali significativamente ridotti rispetto ad altri tipi di energia rinnovabile, sebbene anche le altre fonti rinnovabili rappresentino in ogni caso la soluzione più appropriata.
Affrontare la crisi climatica rispettando la natura
Secondo le proiezioni dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali ed evitare i gravi rischi del cambiamento climatico, l’energia rinnovabile dovrà rappresentare oltre il 90% della produzione di elettricità entro il 2050.
In questo modo si ridurrebbero i danni alla biodiversità di circa il 70%, salvando fino a 700.000 specie dalla potenziale estinzione.
Una transizione rapida e sostenibile verso un’energia rinnovabile a basso impatto, combinata con un’ampia elettrificazione, sarà dunque fondamentale per mantenere un pianeta vivibile.
E tutto ciò dovrà comprendere inevitabilmente anche l’elettrificazione dei consumi domestici. Sostituire l’utilizzo del gas per la cottura o per il riscaldamento, all’interno delle abitazioni, con elettricità generata da fonti rinnovabili è un passaggio indispensabile per raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti a livello europeo.
Le proiezioni dell’AIE ipotizzano che i sistemi energetici saranno dominati dal solare fotovoltaico e dall’eolico, che insieme forniranno il 70% della produzione di elettricità entro il 2050, mentre altre forme di energia rinnovabile, tra cui l’energia idroelettrica (12%) e la bioenergia (5%), rappresenteranno quote minori.
Energie rinnovabili a basso impatto
E’ necessario quindi cambiare il modo in cui utilizziamo e riutilizziamo le risorse naturali e l’energia, ma soprattutto è necessaria una massiccia decarbonizzazione dell’economia globale, attraverso una rapida transizione da un sistema energetico basato sui combustibili fossili a uno con elettrificazione globale basato sulle energie rinnovabili.
Tutti i percorsi verso 1,5°C vedono infatti l’efficienza energetica e la diffusione delle energie rinnovabili, come elementi fondamentali per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 o prima.
Ma per poter raggiungere questo obiettivo è necessario quadruplicare l’espansione dell’eolico e del solare in questo decennio. Si tratta di una sfida enorme, che equivale all’incirca a installare ogni giorno il più grande parco solare del mondo.
Tuttavia, l’aumento della diffusione delle energie rinnovabili deve tener conto dell’impatto sul clima e sulla biodiversità. Gli impatti potenzialmente negativi sulla natura devono essere gestiti con attenzione per garantire che la priorità sia assegnata alle tecnologie che causano il minor danno. Per essere sostenibili, le energie rinnovabili e le tecnologie di stoccaggio dell’energia devono tenere conto del loro impatto lungo tutta la catena di approvvigionamento, compreso il relativo reperimento di metalli e minerali.
Fortunatamente, esistono soluzioni energetiche che possono contribuire ad affrontare insieme le crisi del clima e della biodiversità, mitigando gli impatti sulla natura, se applicati nelle prime fasi di pianificazione dello sviluppo.
Costi e benefici delle fonti energetiche
Riconoscendo dunque che tutte le fonti energetiche, compresa l’ampia gamma di rinnovabili, avranno un certo impatto sulla natura, il Rapporto analizza in modo comparativo i costi delle diverse tecnologie. Solo così i responsabili delle decisioni potranno scegliere il mix energetico più appropriato per un determinato luogo. Ogni situazione sarà diversa, con molti fattori basati sulle condizioni locali. Tuttavia, esiste una serie di impatti chiave che possono essere associati a diverse fonti energetiche, fornendo un’indicazione dell’applicazione più adatta.
Sebbene ogni forma di tecnologia energetica che utilizziamo – dai pannelli solari alle miniere di carbone – abbia un certo impatto sulla natura nel corso del suo ciclo di vita, è evidente che dobbiamo passare dai combustibili fossili inquinanti, come il carbone, il petrolio e il gas, alle energie rinnovabili, come l’eolico e il solare fotovoltaico, per contribuire ad affrontare le crisi del clima e della biodiversità.
I vantaggi della transizione verso le fonti energetiche rinnovabili non sono mai stati così evidenti. Se collocate correttamente, le tecnologie mature per le energie rinnovabili, come l’eolico e il solare fotovoltaico (PV), forniscono soluzioni energetiche pulite e convenienti con un impatto minimo sulla natura.
L’adozione del giusto mix di tecnologie a basse emissioni di carbonio per soddisfare la domanda di energia comporta inoltre molteplici benefici per la salute dell’uomo e dell’ecosistema, oltre ad avere il potenziale per stabilizzare le temperature globali.
La necessità di un cambiamento
La transizione verso le energie rinnovabili offre quindi un’opportunità unica di trasformare radicalmente il modo in cui ci procuriamo e utilizziamo l’energia, realizzando risultati a zero emissioni di carbonio e rispettosi della natura.
Per invertire la perdita e il degrado della natura saranno però necessari cambiamenti significativi dei sistemi economici e normativi e servirà anche l’impegno dei settori pubblico e privato a riconoscere il costo dei loro impatti ambientali, climatici e sociali.
Così come saranno necessari cambiamenti sistemici anche nelle modalità di finanziamento del settore energetico che affrontino le strutture di mercato e le distorsioni perverse che favoriscono i combustibili fossili rispetto alle energie pulite, compresa la rapida eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.