WWF: ora si lavori per 100% energie rinnovabili entro il 2035
Il WWF Italia apprezza il fatto che i Ministri del Clima, dell’Energia e dell’Ambiente del G7 abbiano dichiarato di impegnarsi a decarbonizzare il settore elettrico entro il 2035. Importante anche l’affermazione che la transizione energetica verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica aumenti anche la sicurezza energetica, nonché la stabilità e l’economicità dell’approvvigionamento energetico, riducendo i rischi per la sicurezza delle forniture e per il clima associati alla dipendenza dalle fonti energetiche fossili. Rilevante anche l’enfasi sugli investimenti nelle rinnovabili, che vanno aumentati esponenzialmente secondo le indicazioni della IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia).
“Il WWF Italia ha pubblicato un brief dal titolo significativo di ‘Rinnovabili, energie per la pace’ già il 26 marzo scorso, affermando che oggi è necessario accelerare ancor di più la transizione energetica e che il ticket fonti rinnovabili e risparmio/efficienza energetica costituisce la strada verso la sicurezza energetica e, in ultima analisi, la pace mondiale”, sottolinea Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. “E’ importante che oggi ad affermarlo siano i ministri del G7. Ora però bisogna fare in modo che i governi non si limitino alle affermazioni intelligenti nei documenti, ma assumano la decarbonizzazione del settore elettrico come un’agenda prioritaria su cui iniziare a lavorare da lunedì. Per l’Italia questo significa rivedere il Piano Integrato Energia e Clima, aumentando la quota di rinnovabili visto che gli operatori si sono detti in grado di arrivare a circa 20 GW di nuove installazioni all’anno. Siamo invece in una fase di forte stallo: lo scorso anno si è istallato meno di un GW di nuova capacità rinnovabile. Servirebbe un Piano Clima che coordini le diverse azioni e anche politiche energetiche e politiche industriali: questa è una delle proposte che il WWF e le altre associazioni ambientaliste hanno avanzato con la Legge sul Clima. Necessario anche un forte dialogo e una forte cooperazione per un transizione giusta sia nei Paesi che tra tutti i Paesi”.
Il comunicato riconosce la triplice crisi (cambiamento climatico, perdita di biodiversità e inquinamento) e il ruolo umano e dei modelli di consumo e di produzione, e si impegna ad azioni sinergiche su clima e biodiversità; guarda anche all’economia circolare e all’uso efficiente delle risorse: espressioni e linguaggio niente affatto scontati in un comunicato G7, un’autentica novità. Il documento chiama anche all’allineamento dei flussi finanziari e alla mobilitazione per raggiungere gli obiettivi su clima, biodiversità e inquinamento; sottolinea che gli ecosistemi in salute sono più resilienti agli effetti della crisi climatica e il ruolo delle Nature Based Solutions e riconosce che quello dell’acqua e della sua gestione sta diventando un problema planetario: questo solo per elencare alcuni dei punti presi in esame.
Su clima e la transizione energetica –notare bene, transizione energetica, non energia- l’impegno a rafforzare l’Accordo di Parigi e chiudere il gap per la limitazione della temperatura globale a 1,5°C, anche con NDC adeguati a tale obiettivo. I ministri hanno anche stressato la necessità che tutti i Paesi, compresi quelli del G7, intensifichino gli sforzi di adattamento, riducendo al contempo con urgenza le emissioni come unico modo per mantenere la necessità di adattamento entro limiti gestibili.