Un voto pesantemente condizionato dagli interessi di agroindustria
Con 299 voti contrari, 207 a favore e 121 astenuti, gli Eurodeputati hanno respinto la relazione Wiener che avrebbe rappresentato il mandato per i negoziati con Consiglio e Commissione. A rischio gli obiettivi fondamentali del Green Deal, delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030. Ora la strada della transizione ecologica dell’agricoltura è tutta in salita.
Se l’attuale legislatura europea doveva essere ricordata per l’adozione di un’Agenda Verde ambiziosa, il voto contro il Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (SUR) espresso dal Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo rappresenta un’importante battuta d’arresto per le ambizioni contenute nel Green Deal europeo. Un voto pesantemente condizionato dagli interessi privatistici di una parte dell’agroindustria.
La proposta di Regolamento avanzata dalla Commissione nel giugno 2022 per dimezzare l’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 e limitarne fortemente l’utilizzo nelle aree sensibili urbane e ai siti Natura2000, ad eccezione di quelli autorizzati per l’agricoltura biologica e il controllo biologico, rappresentava una pietra miliare delle Strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, già fortemente indebolite dal rinvio dell’adozione del Quadro legislativo sui sistemi alimentari sostenibili.
Ora la parola passa al Consiglio dell’UE
Dal momento che gli Europarlamentari, a partire dai gruppi conservatori e popolari fino ad una parte di Socialisti e Democratici e dei Liberali di Renew, hanno respinto la richiesta di rinviare il testo in Commissione Ambiente, ora la palla passa al Consiglio dell’Unione europea che dovrà adottare una posizione negoziale in prima lettura. Solo allora il testo adottato dal Consiglio potrà eventualmente passare all’esame in seconda lettura del Parlamento. Un percorso che difficilmente potrà essere concluso entro la fine della legislatura.
Per il WWF Italia la bocciatura del Regolamento SUR è una sconfitta non solo per l’ambiente ma soprattutto per la salute delle persone e degli agricoltori. Un segnale preoccupante in vista della fase conclusiva della legislatura europea che prevede l’adozione di importanti provvedimenti a sostegno della transizione ecologica dell’agricoltura e della tutela della biodiversità, a partire dall’accordo provvisorio sulla Nature Restore Law, oggi approvato dai Rappresentanti Permanenti degli Stati membri e che passerà al vaglio della Commissione ENVI a fine novembre.