Basta con numeri di orsi in libertà che aumentano la confusione
Gestione faunistica richiede competenza e preparazione
Ormai non passa giorno che il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Fugatti non tiri fuori nuovi orsi da abbattere o deportare. Ha iniziato con l’orso che ha ucciso il giovane runner Andrea Papi a Caldes, poi ha parlato di altri 3 orsi da abbattere, poi ha deciso che gli orsi da rimuovere sarebbero 50 che oggi sono diventati 70.
Procedere in questo modo non ha alcun senso: crea solo ulteriore confusione.
La gestione faunistica, e quella degli orsi in particolare, richiede competenza e preparazione e sarebbe bene affidarsi a tecnici ed esperti evitando inutili improvvisazioni.
Le cose da fare sulla prevenzione sono tante e sono note: prima ci si attiva, meno rischi si faranno correre a cittadini e turisti.
Le posizioni estremistiche di chi vuole a tutti i costi minimizzare i rischi che derivano dalla presenza di un orso che ha aggredito e ucciso un uomo e di chi non perde occasione per proporre l’eliminazione di decine e decine di orsi, rappresentano un ostacolo alla gestione di un problema complesso che richiede soluzioni complesse e prese su basi scientifiche. L’obiettivo deve essere quello di costruire una giusta convivenza tra le comunità locali e gli orsi.
È auspicabile che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, avvalendosi del supporto tecnico scientifico di ISPRA, intervenga con decisione per riportare il tutto su un piano di correttezza scientifica, oltre che di ovvio rispetto delle normative e degli strumenti di pianificazione esistenti.