Il WWF replica al ministro Lollobrigida
• L’80% delle colture che producono frutta, verdure e sementi per il consumo umano dipende direttamente dagli insetti impollinatori.
• Per tutelare le nostre produzioni agroalimentari è indispensabile salvare tutti gli insetti impollinatori dall’estinzione.
• La scienza evidenzia senza dubbi le responsabilità dei pesticidi in agricoltura nel declino degli impollinatori: serve approvare con urgenza i Regolamenti UE per la riduzione dei pesticidi e il ripristino della Natura.
Le dichiarazioni di ieri del Ministro del MASAF Lollobrigida che, dopo il suo intervento al Consiglio Ue AgriFish, rispondendo alla comunicazione della Commissione europea sulla nuova Iniziativa europea per la tutela delle specie di insetti impollinatori, ha detto che “la tutela delle api non deve mettere a rischio produzione agricola” e che “sarebbe sbagliato collegare il declino degli impollinatori all’uso dei pesticidi” sono sorprendenti e preoccupanti. L’interazione tra pesticidi e api preoccupa da tempo gli scienziati di tutto il mondo e una azione per ridurre la minaccia di estinzione degli insetti impollinatori dovrebbe essere una priorità per i nostri decisori politici se si vogliono davvero salvare le nostre produzioni agroalimentari oltre che tutelare la salute delle persone.
Il 40% degli insetti impollinatori nel mondo è a rischio estinzione
Il bilancio dell’interazione tra pesticidi e api è in realtà drammatico così come il declino degli insetti. Oggi il 40% degli insetti impollinatori nel mondo è a rischio estinzione ed entro il 2100 lo saranno i due terzi. In Europa, negli ultimi 30 anni, abbiamo perso il 70% della biomassa degli insetti volatori, molti dei quali garantiscono il servizio ecosistemico dell’impollinazione. Gli apicoltori lamentano ovunque, una elevata mortalità dei propri alveari, in particolare nei territori dove l’agricoltura usa quantità elevate di pesticidi.
Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature ha esaminato oltre 90 pubblicazioni scientifiche sui pesticidi e altri fattori di stress per le api. Sono evidenti le responsabilità dei pesticidi nella moria delle api, soprattutto quando nei pesticidi vengono usate due o più sostanze chimiche: il danno causato si amplifica con quello che gli scienziati chiamano l’effetto “cocktail” dei pesticidi, micidiale per tutti gli insetti impollinatori. Gli altri fattori di minaccia sono senz’altro il cambiamento climatico, i parassiti, la carenza di nutrienti e la distruzione degli habitat che però non fanno altro che amplificare l’effetto dei pesticidi.
I regolamenti dell’Unione Europea
Sono necessari e urgenti dei provvedimenti: la Commissione europea ha proposto agli Stati membri dell’Unione due importanti Regolamenti per l’attuazione delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030”, il primo dedicato alla riduzione dell’uso dei pesticidi – che fissa per l’Italia l’obiettivo della riduzione del 62% dell’uso delle sostanze chimiche di sintesi in agricoltura – il secondo dedicato al ripristino della Natura – che prevede proprio interventi di restauro degli ecosistemi per la tutela degli insetti impollinatori. Ieri nel Consiglio europeo AgriFish i Ministri dell’agricoltura dei 27 Paesi UE hanno discusso proprio questo secondo Regolamento e la posizione contraria del Governo italiano è risultata evidente nelle parole del Ministro Lollobrigida: è incredibile come il Governo italiano arrivi a negare l’evidenza della responsabilità dell’uso dei pesticidi in agricoltura rispetto alla moria delle api, ignorando di fatto, anche il loro ruolo fondamentale nella produzione agroalimentare.