La Commissione UE ha presentato il Clean Industrial Deal

Oggi la Commissione Europea ha presentato il tanto atteso Clean Industrial Deal (CID) che prevede una serie di misure positive per potenziare i settori e i prodotti delle tecnologie pulite in Europa

Per il WWF manca una visione chiara per la trasformazione industriale

Oggi la Commissione Europea ha presentato il tanto atteso Clean Industrial Deal (CID) che prevede una serie di misure positive per potenziare i settori e i prodotti delle tecnologie pulite in Europa. Tuttavia, il CID non riesce a fornire una visione chiara, ambientalmente sostenibile ed equa per la trasformazione industriale in Europa. Per essere veramente efficace, l’accordo deve garantire certezza normativa, fornire investimenti mirati verso soluzioni verdi, portare a impegni concreti da parte delle industrie per la decarbonizzazione e avere una solida base di giustizia sociale.

L’intenzione della Commissione Europea di integrare il CID nel Green Deal europeo e di riconoscere la decarbonizzazione come la leva principale per raggiungere i nostri obiettivi climatici per il 2050 è un segnale forte. Il WWF accoglie con favore questa iniziativa, poiché il CID non deve essere considerato isolatamente, ma all’interno delle politiche climatiche esistenti e future. Ciò significa che l’obiettivo climatico per il 2040 dovrebbe guidare la prossima strategia industriale dell’UE, e non il contrario.

Resistere alle agevolazioni a breve termine

Resistere alle agevolazioni a breve termine, fornendo una strategia a lungo termine con garanzie ambientali e sociali. L’annuncio include iniziative promettenti, per esempio la creazione di mercati da cui partire per la diffusione di prodotti decarbonizzati come l’acciaio a basse emissioni di carbonio, integrando criteri non legati al prezzo nei finanziamenti dell’UE. Il WWF accoglie inoltre con favore la forte ambizione di posizionare l’UE come leader globale nell’economia circolare entro il 2030, nonché il suo prossimo piano per sostenere l’energia e l’elettrificazione a prezzi accessibili, che offre opportunità per l’espansione delle energie rinnovabili.

Tuttavia, la CID manca ancora di una chiara visione a lungo termine per affrontare le principali sfide di decarbonizzazione che le industrie ad alta intensità energetica devono affrontare, oltre a concedere loro un sostegno finanziario pubblico senza alcuna garanzia di decarbonizzazione e di mantenimento o creazione di posti di lavoro nella UE. Secondo il WWF, la Commissione Europea sembra aver perso di vista il motivo per cui miriamo a investire nell’industria dell’UE, ovvero guidare l’innovazione per decarbonizzare e mettere i lavoratori al centro della nostra economia.

Necessaria rapida decarbonizzazione

“L’industria europea ha bisogno di una bussola per orientarsi a lungo termine, non di un cerotto. La vera forza e competitività dell’industria dell’Unione risiede nella rapida decarbonizzazione, in investimenti mirati e nella diffusione su larga scala di tecnologie pulite in modo equo, non nella distribuzione di risorse a pioggia tra tutte le tecnologie o nella scelta di soluzioni temporanee. La proposta odierna è un passo avanti, ma non è sufficiente per definire una visione coraggiosa per la trasformazione industriale dell’Europa”, ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.

La trasformazione dell’industria pesante dell’UE non avverrà seguendo le solite strade: il principio “chi inquina paga” deve essere applicato pienamente. L’ultimo rapporto del WWF mostra che nel 2023 sono stati persi 40 miliardi di euro in permessi gratuiti per le quote di CO2 nel sistema ETS, invece di essere investiti nella tanto necessaria decarbonizzazione delle industrie pesanti come l’acciaio, il cemento e i prodotti chimici.

La Commissione sembra aver ceduto alle richieste di sgravi a breve termine da parte dell’industria pesante, come un più facile accesso ai fondi UE, senza richiedere loro forti impegni, lasciando da parte la decarbonizzazione e gli impegni sociali. Invece di impostare una rotta per la trasformazione, si accontenta di restare a galla, eppure se c’è un momento per guidare e innovare è proprio questo”, ha aggiunto Midulla.

Per il WWF, la volontà di rivedere il Fondo per l’innovazione e il programma InvestEU, nonché la proposta di una Banca per la decarbonizzazione industriale di 100 miliardi di euro per le industrie pesanti, devono essere accompagnati da chiari impegni da parte di questi settori a decarbonizzare e mantenere o creare posti di lavoro di qualità. Inoltre, il sostegno alle industrie pesanti nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale dovrebbe essere garantito attraverso nuove risorse, piuttosto che cannibalizzare i fondi di coesione e di sviluppo regionale che hanno un impatto realmente trasformativo per le imprese in tutta l’UE.

L’Industrial Decarbonisation Accelerator Act (IDAA), che sarà annunciato entro la fine dell’anno, sarà il primo vero banco di prova della Commissione per quanto riguarda il Clean Industrial Deal. L’IDAA, che proporrà misure per affrontare le questioni relative alle autorizzazioni per alcuni settori e per facilitare l’accesso ai fondi dell’UE, dovrà fornire un approccio equilibrato, affrontando le questioni relative alle autorizzazioni in modo più integrato e aggiungendo rigide garanzie ambientali e sociali per l’accesso ai fondi.

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