La dichiarazione congiunta per il futuro della piccola pesca in Italia

A chiusura dell’Anno Internazionale della Piccola Pesca dichiarato dall’ONU, il bilancio degli eventi e attività promossi dal WWF per sostenere il settore tra cui promozione del pesce ‘sconosciuto’, di una app per la vendita diretta, realizzazione e promozione di un cortometraggio dedicato ai pescatori artigianali

In vista della giornata mondiale della Pesca il WWF si rivolge a Istituzioni e consumatori

Per salvaguardare le risorse marine e creare sistemi alimentari più sostenibili, è indispensabile  lavorare insieme aipescatori artigianali affinché la piccola pesca sopravviva alla crisi che sta affrontando e individuare insieme soluzioni volte a ripristinare il giusto equilibrio tra mare e uso sostenibile delle risorse. È urgente un impegno collettivo attraverso il quale poter veramente raggiungere una vittoria per l’ambiente e per il settore della piccola pesca nel Mediterraneo che da sola costituisce l’83% delle flotte totali, con circa 127 mila addetti. Tutte attività di origine familiare che sostengono intere comunità e paesi e che possono essere condotte nel rispetto della sostenibilità.

E’ questa la sintesi della DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER IL FUTURO DELLA PICCOLA PESCA IN ITALIA  rivolta a decisori politici e consumatori, stilata nell’ultimo dei numerosi  eventi promossi dal WWF per onorare  lo spirito dell’Anno Internazionale della Piccola Pesca e dell’Acquacoltura (IYAFA2022), dichiarato dalle Nazioni Unite. Nei giorni scorsi, infatti, il WWF ha riunito i pescatori artigianali provenienti da varie regioni italiane, associazioni di categoria, gestori di Aree Marine Protette, ricercatori, ristoratori per discutere del futuro della piccola pesca in Italia.

Parola chiave evidenziata nella Dichiarazione è “giovani”, a testimonianza della preoccupazione, non solo dei pescatori ma della platea coinvolta nella riunione, di perdere uno dei mestieri più antichi della nostra storia, ma anche della necessità di rendere questo lavoro più dignitoso e attrattivo per le nuove generazioni. “Per fare questo sarà importante renderlo più sostenibile ed efficace – si dichiara – sostenibile affinché possa essere svolto nella piena legalità e rispetto delle risorse ittiche, della stagionalità e dei periodi riproduttivi, efficace perché si possa ridurre la pressione di pesca, passare meno tempo in mare, usare meno attrezzi, e guadagnare di più – attraverso migliori catture e migliori  vendite”. Per raggiungere questa visione sono fondamentali collaborazione, condivisione e cogestione. I pescatori, e tutti gli altri attori coinvolti nel mondo della piccola pesca, riconoscono l’importanza della cogestione come approccio e strumento gestionale che permette di trovare soluzioni condivise per rendere la pesca più sostenibile. Solo se seduti ai tavoli decisionali i pescatori artigianali potranno diventare veri guardiani del mare, che integrano le proprie conoscenze con il sapere scientifico, e identificano insieme a ricercatori, società civile e autorità le misure di gestione della pesca più adeguate alle specificità locali, sempre nel rispetto delle normative nazionali.

Le parole chiave discusse sono già trattate in un documento importantissimo siglato dall’Italia e dagli altri Paesi mediterranei nel 2018 e che deve essere implementato entro il 2028: il Piano d’Azione Regionale per la Piccola Pesca in Mediterraneo (RPOA-SSF). Il piano è un impegno politico, rinnovato con una risoluzione adottata dai Paesi mediterranei e dall’UE  la scorsa settimana durante la 43° riunione della Commissione Generale per la Pesca in Mediterraneo della FAO approvata la scorsa settimana,  ma anche un piano d’azione che identifica azioni necessarie per garantire una  una piccola pesca più sostenibile entro il 2028. La rappresentanza di attori della piccola pesca riunitasi l’8 novembre a Roma chiede  alle istituzioni di dare piena implementazione in Italia alle azioni inserite nel piano, istituendo  un tavolo ministeriale permanente sul RPOA-SSF. Obiettivo: trasformare questo pezzo di carta in realtà.

MAREDOLCE, UN FILM SULLE SFIDE DELLA PICCOLA PESCA IN ITALIA
Sfide e opportunità sono le parole chiave del film “corto” di WWF Italia ‘MareDolce’ che per tutto il 2022 è stato girato in 3 importanti siti di piccola pesca in Italia ed è stato di recente promosso nell’ambito del MedFilm Festival a Roma. Il regista, Christian Mantuano, ha seguito Peppe, Antonio, Stefania e Giuseppe, narratori del documentario, ascoltando le loro storie e mostrando la quotidianità di questo mestiere. Il filo conduttore è la volontà dei pescatori di investire in soluzioni alternative per una piccola pesca più sostenibile mettendo in luce il confronto tra generazioni. Il documentario è disponibile sul canale Youtube del WWF!

Il documentario “Mare Dolce”

GLI EVENTI WWF PER L’ANNO INTERNAZIONALE

L’incontro in cui è stato prodotto il Manifesto è stato solo l’ultimo della serie promossa nel corso del 2022 tra eventi pubblici, manifestazioni culturali, incontri che hanno permesso di  parlare degli importanti risultati raggiunti nel percorso verso una maggiore sostenibilità della piccola pesca e dare visibilità agli uomini e donne di un mondo spesso dimenticato con i quali lavora da più di 5 anni nell’ambito del progetto “Pescare oggi per domani.” Il 2 luglio, in collaborazione con l’azienda ittica MareVivo e il supporto del tavolo di cogestione della piccola pesca dell’Area Marina Protetta (AMP) di Porto Cesareo, 1.000 persone hanno partecipato all’evento “Nel segno dello zerro: da piccolo pesce a grande ricetta”nel Salento per assaggiare  i prodotti a base di un pesce “povero” e locale, lo zerro, e  vivere un’esperienza che ha combinato il piacere del gusto a cultura e consapevolezza. Lo spirito è quello di tutelare le specie ittiche già sovrasfruttate, promuovendo scelte alimentari più responsabili e sostenibili, supportando al contempo il settore della piccola pesca costiera.

Il 6 dicembre a Milazzo, con “Loro ci mettono la faccia” il  WWF ha previsto un evento per accrescere la consapevolezza alimentare della comunità riguardo l’importanza di scegliere prodotti ittici locali, legali e tracciabili, pescati da pescatori artigianali che usano pratiche di pesca responsabile, inserite in un piano di co-gestione locale per una pesca sostenibile. Verrà presentata l’applicazione “ABALOBI” che nasce dalla necessità della comunità dei pescatori artigianali del Golfo di Patti di aumentare la tracciabilità  e trasparenza del proprio prodotto per combattere la pesca illegale. L’app offre ai pescatori professionali la possibilità di dare maggiore valore al pescato locale meno conosciuto, vendendolo meglio, e quindi riducendo la pressione di pesca sugli stock ittici sovrasfruttati; e ai clienti offre la possibilità̀ di acquistare pesce più sostenibile,  locale, tracciabile e legale a prezzi convenienti. Tramite il progetto fotografico e la proiezione del film “MAREDOLCE” al Palazzo D’Amico in cui compare Peppe, protagonista del film e pescatore di Milazzo, WWF vuole dare visibilità ed assegnare il giusto valore agli operatori della piccola pesca costiera che lavorano in maniera responsabile e legale.

Allegati

  • La dichiarazione congiunta del WWF sulla Piccola pesca
    • formato: pdf
    • peso: 0.09MB
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