Il progetto è incompatibile con la tutela della Valle del Mignone
Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu, WWF, Gruppo di intervento giuridico e Forum Ambientalista, unitamente ai Comitati dei cittadini, hanno vinto il ricorso al Tar del Lazio presentato nel 2018 contro il provvedimento con cui, il 1° dicembre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva concesso la compatibilità ambientale al progetto preliminare di ANAS per il tratto laziale della SS675 Civitavecchia-Orte. Compatibilità concessa nonostante il parere negativo della Commissione VIA-VAS dell’allora Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero della Transizione ecologica), e contro la delibera del CIPE del 28 febbraio 2018.
Un tracciato che prevede 9 viadotti
Si tratta del contestatissimo “tracciato verde” che prevede la realizzazione di 9 viadotti, 1 galleria e 2 svincoli nella Valle del Mignone, area di grande valore naturalistico, tanto da essere interessata da due siti della rete Natura 2000 – dalla ZPS del “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” e dalla ZSC “Fiume Mignone – Basso Corso” – tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. Un tracciato che avrebbe, secondo la stessa Commissione VIA-VAS, alterato “irrimediabilmente un contesto caratterizzato da un paesaggio naturale di altissima valenza, storica, agricola ed ambientale che si è strutturato nel tempo raggiungendo un equilibrio antropico-naturale unico nel suo genere”.
“Sono diversi i motivi che ci hanno portato a ricorrere al Tar Lazio – affermano le Associazioni e i Comitati rappresentati dagli avvocati Giancarlo Viglione e Noemi Tsuno – tra i quali il fatto che la Valutazione di incidenza ambientale, la VINCA, non fosse stata effettuata in maniera completa ed esaustiva nella fase preliminare del progetto. Inoltre, il fatto che nella scelta dei tracciati alternativi la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il CIPE avessero dato preminenza ad interessi di natura economica rispetto a quelli di natura ambientale”.
A oltre quattro anni di distanza, e dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, alla quale lo stesso Tar aveva rinviato quesiti in merito, il Tar del Lazio ha ammesso le ragioni delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, annullando il provvedimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e quello successivo del CIPE.
Ora la Presidenza dovrà riesaminare il progetto attraverso la comparazione dei diversi tracciati, per i quali dovrà essere completata la VINCA.