LNDCe WWF fermano l’uccisione dei lupi della Val Venosta

Il TAR di Bolzano ha accolto il ricorso urgente presentato dalle associazioni contro la decisione di Kompatscher di uccidere due lupi

Il TAR di Bolzano ha accolto il ricorso urgente presentato da LNDC Animal Protection e WWF Italia contro la decisione del Presidente della Provincia di Bolzano di uccidere due lupi della Val Venosta a seguito di alcune predazioni avvenute nei mesi scorsi, sospendendo il tutto fino all’udienza collegiale del 10 settembre.

Come annunciato, LNDC Animal Protection insieme a WWF Italia – rappresentate dagli avvocati di LNDC Michele Pezone e Paolo Letrari – hanno depositato a tempo di record un ricorso al TAR di Bolzano per chiedere che l’ordine di uccidere due lupi in Val Venosta emesso da Kompatscher venisse sospeso in via cautelare e così è stato.

Per la terza volta, il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano incassa uno stop dal TAR riguardo alla sua intenzione di sparare ai lupi nel suo territorio. L’anno scorso, infatti, ben due ordinanze di questo tipo furono annullate grazie all’intervento delle associazioni presso il TAR e ora ci si augura che avverrà lo stesso durante l’udienza collegiale che si terrà il 10 settembre.

Ovviamente siamo molto soddisfatti di questa decisione del TAR e nell’udienza collegiale esporremo nel dettaglio le nostre ragioni, chiedendo che l’autorizzazione di Kompatscher al “prelievo” – eufemismo per uccisione – di due lupi in Val Venosta venga sospesa definitivamente. Siamo fiduciosi che, visti i precedenti, riusciremo anche in questo caso a far valere i diritti di una specie ormai costantemente nel mirino di questa amministrazione, nonostante si tratti di animali che godono di un particolare status di protezione da parte di norme nazionali e comunitarie. La Provincia di Bolzano, per quanto autonoma, non può pensare di fare il bello e il cattivo tempo e agire in spregio delle leggi di rango superiore. Per questo motivo, in occasione dell’udienza che si terrà il 10 settembre, discuteremo anche dell’istituzione delle cosiddette “zone pascolive protette”, una sorta di zona franca – che comprende la maggior parte del territorio – dove nelle intenzioni dell’amministrazione provinciale si può sparare ai lupi senza che vengano prese adeguate misure di prevenzione. Tutto questo non è accettabile”, commentano LNDC Animal Protection e WWF Italia.

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