Occhi puntati sulla plenaria del Parlamento Europeo
Dopo la sessione odierna della Commissione Ambiente del Parlamento, che non è riuscito a raggiungere un accordo sulla propria posizione, il voto in plenaria del 12 luglio determinerà il futuro della legge per il ripristino della natura
Oggi, la Commissione Ambiente (ENVI) ha confermato la sua divisione interna durante il voto finale sulla bozza di relazione sulla Legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law). Il risultato dei voti tra favorevoli e contrari, 44-44 non ha consentito di approvare una relazione finale comune. Questo offre l’opportunità di adottare un testo più coerente e ambizioso nel voto in plenaria del Parlamento Europeo previsto per il prossimo 12 luglio.
I deputati avranno l’opportunità di dimostrare la loro ferma posizione a favore di questa Legge fondamentale per arrestare la perdita della biodiversità e per l’attuazione del Green Deal dell’Unione Europea.
Il Parlamento europeo deve votare a favore della natura e della salute dei cittadini europei, confermando gli obiettivi della Strategia per la biodiversità al 2030 e gli impegni assunti a livello internazionale con la COP15 della Convenzione sulla diversità biologica, smontando le false argomentazioni di chi si oppone a questa Legge. È il momento di agire con fermezza per proteggere i cittadini dagli impatti devastanti del cambiamento climatico e perdita della biodiversità.
Il voto del 12 luglio sarà cruciale
Per il WWF gli europarlamentari hanno ora un’enorme responsabilità nei confronti dei cittadini italiani: lasciare che la natura continui degradarsi o votare a favore di una Legge che consentirà di porre finalmente rimedio ai danni arrecati al nostro capitale naturale, indispensabile per lo sviluppo sostenibile in Europea come nel resto del Pianeta.
Il voto del 12 luglio sulla Legge sul ripristino della natura sarà un indicatore della reale volontà dei diversi gruppi politici di trovare soluzioni concrete ed efficaci alla perdita di Natura in Europa. Anche su questo i nostri decisori politici saranno valutati dai cittadini nelle prossime elezioni europee del 2024.