Uno studio WWF conferma la possibilità di transizione verde
Si è svolto ieri sera il webinar “Sardegna alimentata solo da fonti rinnovabili: si può fare” basato sullo studio intitolato “Una valutazione socio-economica dello scenario rinnovabili per la Sardegna” dell’Università di Padova e del Politecnico di Milano, realizzato per conto del WWF.
Nel corso dell’iniziativa è stata confermata la fattibilità e convenienza della transizione verde in Sardegna senza dover fare ricorso alcuno al gas. L’Isola è infatti, grazie all’ampia disponibilità di fonti energetiche rinnovabili, fra le regioni con il maggiore potenziale per transitare direttamente ad un sistema energetico totalmente decarbonizzato in linea con i targets europei, candidandosi quindi a diventare una best practice a livello internazionale.
Lo studio si basa sull’idea che sia di interesse strategico considerare nelle valutazioni di costo/beneficio degli investimenti infrastrutturali nel settore energetico sardo, un orizzonte temporale in linea con gli scenari di decarbonizzazione di medio e lungo periodo. Per questo motivo identifica le soluzioni su cui indirizzare gli investimenti, minimizzando il rischio di soluzioni “transitorie” che rallenterebbero il processo di transizione energetica dell’isola con costi non recuperabili a carico della collettività.
Nel lungo periodo il gas metano non è compatibile con un sistema energetico decarbonizzato e i nuovi impianti a fonti fossili non sono più competitivi riguardo i costi, se confrontati con fonti di energia pulita come eolico e fotovoltaico.
Verso un sistema energetico decarbonizzato
Erano presenti al webinar il Prof. Arturo Lorenzoni, docente di Economia dell’Energia ed Electricity Market Economics all’Università di Padova, il cui dipartimento ha curato il report commissionato dal WWF insieme al Politecnico di Milano, nonché Sonia Sandei, Responsabile dell’unità Elettrificazione nella Sostenibilità e Affari Istituzionali di Enel Italia, invitata in quanto Enel ha svolto dei propri studi e indagini i cui risultati convergono lo studio dell’Università di Padova e del PoliMI. Sono intervenuti anche Matteo Leonardi, Direttore Generale ECCO, Carmelo Spada – Delegato WWF Regione Sardegna e Mariagrazia Midulla Responsabile Clima ed Energia WWF Italia che ha introdotto e coordinato l’iniziativa.
Lo scenario rinnovabile valorizza economia e crea posti di lavoro
I relatori hanno affermato che lo scenario rinnovabile è tecnicamente fattibile, valorizza l’economia locale, crea posti di lavoro. La Sardegna riuscirebbe così ad anticipare gli obiettivi della Comunità europea ‘Fit for 55’, senza creare oneri ulteriori ai consumatori sardi e italiani.
La Sardegna ad oggi non ha uno scenario energetico coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione. La metanizzazione dell’Isola appare in contrasto con i gli obiettivi degli accordi internazionali sul clima e non fa altro che duplicare i costi della transizione. Se la Sardegna investisse oggi in infrastrutture per il gas, il cui prezzo è oltretutto andato dai minimi ai massimi storici, i costi diventeranno sempre più insostenibili per la popolazione sarda e anche, inutilmente, per tutti i consumatori italiani.
L’Isola ha un contesto unico per lo sviluppo dell’elettrificazione e la Regione deve trarre vantaggio dalla disponibilità praticamente inesauribile di fonti rinnovabili rispetto a quelle fossili, che oggi invece è costretta ad importare con importanti costi economici ed ambientali. Tutti i relatori hanno sottolineato che la transizione rinnovabile porterà benefici dal punto di vista non solo ambientale ma anche economico ed occupazionale.
La mancanza di una rete del gas nell’Isola oggi può essere trasformata in opportunità. Lo dimostra la crescente adesione dei comuni dell’entroterra per le comunità energetiche, fortemente legate ai territori. Le comunità locali possono quindi diventare protagoniste della propria energia. Ma la classe dirigente sarda deve dare indirizzi certi per un futuro sostenibile della Sardegna.
Fonti fossili non più competitive
Tutti i relatori presenti hanno convenuto sull’esigenza di una vera strategia e di un vero piano di sviluppo sostenibile della Regione Sardegna. Gli impianti a fonti fossili non sono più competitivi riguardo ai costi quando confrontati con fonti di energia pulita, come eolico e fotovoltaico, grazie alle rapide riduzioni dei costi delle rinnovabili e dei crescenti costi delle fossili e della stessa CO2. Inoltre, gli studi mostrano come un portafoglio di rinnovabili e adeguati sistemi di accumulo possano offrire servizi alla rete elettrica equivalenti a quelli degli impianti tradizionali a fonte fossile. Questo dovrebbe rassicurare i politici in merito alla stabilità, sicurezza e adeguatezza della rete offerte da un sistema incentrato su rinnovabili, accumuli e reti intelligenti per soddisfare le esigenze energetiche e proiettare la Sardegna verso il futuro.