La Commissione congiunta Economia e Ambiente al Parlamento Europeo a grande maggioranza respinge il greenwashing per gas ed energia nucleare nella Tassonomia
Questa mattina gli europarlamentari delle Commissioni per l’Ambiente e gli Affari Economici hanno respinto la classificazione del gas fossile e dell’energia nucleare come sostenibili dal punto di vista ambientale nell’ambito della tassonomia dell’UE, la guida agli investimenti “verdi” dell’Unione Europea. Con un’ampia maggioranza, gli europarlamentari hanno compiuto un primo passo cruciale, scegliendo di non inserire il gas fossile e l’energia nucleare nella lista che avrebbe dato un’etichetta “verde” a queste fonti, nonostante il loro impatto su clima e ambiente.
“Ci congratuliamo con gli eurodeputati ECON ed ENVI per aver scelto la strada giusta per proteggere la credibilità della tassonomia dell’UE. Non c’è nulla di sostenibile nei combustibili fossili e nelle scorie nucleari e molti investitori e banche non vogliono che siano etichettati come ’verdi’. Ora la plenaria di luglio dovrà seguire il parere delle due commissioni competenti e respingere quello che altrimenti sarebbe un errore enorme e costoso per clima e ambiente: incanalare miliardi in progetti sporchi, invece di finanziare la transizione verso le energie rinnovabili di cui abbiamo bisogno”, ha affermato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia.
Etichettare il gas fossile e l’energia nucleare come ecologici nella tassonomia europea potrebbe infatti sottrarre miliardi di euro di investimenti alle energie rinnovabili e alle tecnologie verdi. Con la guerra in Ucraina e la crisi dei prezzi dell’energia che si sta acuendo, etichettare il gas fossile e l’energia nucleare come sostenibili sarebbe ancora più controproducente. Il gas è diventato una fonte di insicurezza energetica e di rischio geopolitico in Europa, e l’energia nucleare è costosa, lenta da costruire e crea scorie altamente radioattive che ancora non sappiamo come gestire.
“La guerra in Ucraina mostra che l’UE non potrà essere completamente indipendente finché non controllerà la propria energia. Mentre il gas importato crea dipendenza, le rinnovabili sono la nostra energia di “libertà” e quindi la chiave per la sicurezza energetica. L’etichettatura del gas come investimento sostenibile porterebbe l’Europa a utilizzare ancora più gas, il che significa continuare la dipendenza e bollette più elevate per i cittadini europei”, ha concluso Midulla.
La votazione finale è prevista per la sessione plenaria del Parlamento europeo nella prima settimana di luglio.