Il WWF: La zootecnia biologica è il modello di allevamento più vicino ai principi generali dell’agroecologia e può favorire processi economici circolari
L’incontro internazionale di pre-Summit promosso dalle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari che si sta svolgendo a Roma in questi giorni, sta coinvolgendo governi, organizzazioni intergovernative, comunità scientifica, organizzazioni di sviluppo ambientale e settore privato in un confronto sui temi dell’agricoltura sostenibile e della sicurezza alimentare. Uno dei maggiori obiettivi è infatti riuscire a trovare soluzioni per creare processi economici circolari che favoriscano una transizione del sistema alimentare, che garantisca equa alimentazione per tutti e benessere del Pianeta. Il WWF partecipa al pre-Summit promuovendo i temi dell’agroecologia, come pratica che contribuisce a regimi alimentari sani, diversificati, stagionali e culturalmente appropriati. Nell’ambito della sua campagna Food4Future, oggi il WWF rinnova il suo impegno nella promozione dell’agroecologia con un nuovo approfondimento incentrato sulla zootecnia biologica e chiede a istituzioni e consumatori rinnovata sensibilità per la promozione di sistemi alimentari più responsabili.
L’agroecologia è la scienza che applica i concetti e i principi dell’ecologia per progettare e gestire sistemi agro-alimentari sostenibili. È nel contempo una disciplina scientifica, un movimento, un insieme di pratiche che guarda all’intero sistema alimentare, per raggiungere obiettivi di produttività, stabilità, sostenibilità per costruire nuove relazioni ed equilibri tra risorse naturali disponibili, agricoltura ed esigenze della società. Per il WWF nell’approccio agroecologicoper una agricoltura sostenibile è importante il ruolo della zootecnia, all’interno di ogni singola azienda agricola o di un comprensorio territoriale locale, per favorire la vitalità del suolo e la presenza di sostanza organica e incrementare il livello di biodiversità nei sistemi agricoli.
“L’agroecologia è compatibile e coerente con molte delle pratiche agricole tradizionali presenti nel mondo; si sposa pertanto con la salvaguardia della cultura, dell’identità, delle tradizioni, abbinandole all’innovazione e promuovendo scambi di conoscenze fra pari, da agricoltore ad agricoltore e incoraggia alleanze con i ricercatori. Il risultato è la promozione di regimi alimentari sani, diversificati, stagionali e culturalmente appropriati.” Afferma Franco Ferroni, Responsabile Agricoltura di WWF Italia. “Per una agricoltura sostenibile è pertanto necessario riportare l’allevamento degli animali in un processo di economia circolare all’interno delle aziende agricole, dove gli animali siano cresciuti nel rispetto del loro benessere e dell’ambiente circostante. Pratiche come quella della zootecnia biologica in un’azienda agricola sono fondamentali perché permettono di ‘chiudere’ il ciclo ecologico dell’azienda”
Negli ultimi anni è sempre più evidente l’emergere di sensibilità nuove, che tendono a premiare aspetti quali l’origine della materia prima o i metodi di produzione maggiormente rispettosi dell’ambiente e del benessere degli animali, temi sempre più determinanti nelle scelte di acquisto e consumo. Esiste una fascia di consumatori che non vuole rinunciare alla carne ma è consapevole degli impatti ambientali della zootecnia intensiva e attenta al benessere degli animali. La zootecnia biologica è oggi il modello di allevamento più vicino ai principi generali dell’agroecologia e soddisfa anche motivazioni etiche e sociali. É incentrata sulla tracciabilità e trasparenza garantita in tutto il ciclo produttivo, dalla produzione, alla preparazione fino al trasporto e alla commercializzazione, la valorizzazione e conservazione delle tipicità, naturali, storiche e sociali dei territori. Ultimo aspetto da non trascurare è quello della sostenibilità economica: il riconoscimento del giusto prezzo da parte dei consumatori per i prodotti di una zootecnia sostenibile è fondamentale.
In quest’ottica sono indispensabili adeguate politiche di incentivo alla produzione a al consumo attraverso un sostegno fiscale ai prodotti biologici. È inoltre necessaria una comunicazione chiara e trasparente in etichetta affinché i consumatori possano conoscere il metodo di allevamento utilizzato e il livello di benessere animale.
“La crisi ecologica che stiamo affrontando ci costringe a profondi cambiamenti nell’organizzazione dei nostri sistemi alimentari. L’agroecologia può salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità, nonché promuovere l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, può conservare le qualità e la fertilità del suolo, ridurre l’inquinamento da pesticidi e fertilizzanti, migliorare la qualità e la diversità del cibo e il legame delle produzioni agricole con i territori, riducendo la distanza tra chi produce e chi consuma. Questi molteplici vantaggi rendono l’agroecologia un percorso importante per raggiungere l’Agenda 2030 e affrontare le sfide interconnesse in Italia, in Europa e nel mondo.” Conclude Franco Ferroni.
Il Ministro dell’agricoltura francese, H.E. Julien Denormandie, ha lanciato ieri dal pre Summit la proposta di una grande coalizione per la promozione dell’agroecologia, il WWF Italia auspica che il Ministro dell’agricoltura dell’Italia, Stefano Patuanelli, accolga la proposta francese aderendo subito alla coalizione internazionale ed avvii anche nel nostro Paese un Piano di azione specifico per l’agroecologia che affronti anche il tema della transizione ecologica della zootecnia.