Dopo un travagliato iter legislativo, segnato da una campagna di disinformazione senza precedenti delle lobby agroindustriali, il Consiglio Ambiente dell’UE ha dato prova di leadership adottando lo storico Regolamento sul ripristino della natura (Nature Restoration Law).
Gravissima l’assenza di leadership e capacità negoziale su clima e ambiente del Governo italiano che si è – inutilmente – opposto al provvedimento
Gli Stati membri dell’UE hanno mantenuto i loro impegni e, rispettando il precedente voto dell’Europarlamento, hanno approvato con una maggioranza qualificata il Regolamento sul ripristino della natura. Decisivo il voto dell’Austria che ha cambiato la propria posizione precedente e ha consentito l’approvazione.
Un risultato straordinario che premia l’impegno della coalizione #RestoreNature, composta da BirdLife Europe, ClientEarth, EEB e WWF Europa, e che raccoglie l’invito della società civile e del mondo della ricerca scientifica. Questo risultato, infatti, è il risultato di una massiccia mobilitazione pubblica: negli ultimi anni sono state raccolte oltre un milione di firme e messaggi di cittadini, ripetuti appelli da parte di oltre 6000 scienziati, 100 imprese, organizzazioni giovanili e della società civile a difesa dell’integrità del Green Deal dell’UE.
Il voto di oggi è una vittoria a lungo attesa per la natura europea e per i cittadini che da tempo chiedono un’azione immediata per affrontare l’allarmante declino della natura che sta danneggiando la salute del Pianeta e dei suoi abitanti. La Nature Restoration Law potrà fare una grande differenza per gli ecosistemi degradati d’Europa, ma ora inizia il lavoro “vero”: abbiamo bisogno che gli Stati membri attuino correttamente questa legge nei loro Paesi, in stretta collaborazione con tutte le parti interessate.
La legge ha affrontato uno dei viaggi più tumultuosi nella storia della legislazione europea. Dopo essere sopravvissuta a una campagna di disinformazione senza precedenti, volta a minarne l’intero impianto in seno al Parlamento europeo, la legge ha rischiato di essere respinta all’ultimo passaggio nel Consiglio Ambiente.
Si tratta di un risultato importante da presentare all’imminente Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (CBD COP16) che si terrà a fine anno, a dimostrazione del fatto che l’Europa può assumere un ruolo di leadership nell’affrontare le crisi del clima e della biodiversità, tenendo fede ai propri impegni globali. È anche un messaggio molto chiaro in vista dei prossimi 5 anni del Parlamento e della Commissione europei: biodiversità e clima sono e devono restare una priorità strategiche della nuova legislatura.
Dante Caserta, Responsabile Affari Legali e Istituzionali del WWF Italia, dichiara: “Siamo molto soddisfatti per l’approvazione della Nature Restoration Law, una vittoria storica della società civile europea che difende l’ambiente e vuole costruire un rapporto equilibrato tra uomo e natura. Spiace che in un passaggio cruciale per la tutela della natura in Europa, il Governo Meloni abbia clamorosamente mancato l’appuntamento con la storia, opponendosi ideologicamente ad un provvedimento cardine del Green Deal europeo e scegliendo la disinformazione delle lobby dell’agroindustria contro gli interessi dei cittadini. In ogni caso, il Governo non potrà ora evitare di dare attuazione al Regolamento a livello nazionale definendo un piano nazionale con obiettivi chiari, concreti e vincolanti. Il WWF monitorerà da vicino questo lungo processo di applicazione della Nature Restoration Law e confida che il Governo e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica vogliano aprire un dialogo serio e partecipato con tutte le parti interessate per intraprendere un percorso comune che porti ad un’effettiva tutela dell’ambiente a vantaggio di tutti i cittadini”.